Il "cartello" delle patatine. Accordi su prezzi e offerte per far fuori i concorrenti

Istruttoria dell'Antitrust su un'intesa tra Amica Chips e Pata. Il caso nato da una "soffiata"

Il "cartello" delle patatine. Accordi su prezzi e offerte per far fuori i concorrenti
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Tra gli scaffali del supermercato si sarebbe consumato un «accordo delle patatine» segreto e illegale. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un'istruttoria nei confronti di Amica Chips e Pata per una presunta «intesa restrittiva della concorrenza» nella grande distribuzione. Significa che (per ora è un dubbio) le due aziende avrebbero concordato tra loro le proposte di prezzo da presentare ai buyer delle catene della grande distribuzione per la vendita, a livello nazionale.

Un patto per «fare squadra» contro gli altri marchi e battere la concorrenza tenendo i prezzi delle patatine alti.

I primi sospetti sono nati dopo la segnalazione di un whistleblower (soggetto che ha segnalato il presunto comportamento illecito) ma la massa dei clienti non si è accorta di nulla, continuando ad acquistare confezioni mono-famiglia-maxi.

I funzionari dell'Autorità, con l'ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle principali sedi delle due società nonché di un altro soggetto ritenuto in possesso di elementi utili all'istruttoria.

«Qualsiasi intesa restrittiva della concorrenza ha effetti negativi diretti sui consumatori, determinando un rialzo illegittimo dei prezzi al dettaglio» insorge il Codacons. In attesa che l'indagine aperta dall'Antitrust accerti eventuali accordi illegittimi tra le due società, «va evidenziato - aggiunge l'associazione che tutela i consumatori - che le vittime di intese finalizzate a ridurre la concorrenza sono sempre i consumatori. Tali pratiche hanno infatti come conseguenza diretta quella di impedire la riduzione dei prezzi al dettaglio, e mantenere i listini sopra determinati livelli, costringendo gli utenti a maggiori esborsi economici. Trattandosi di un prodotto a larga diffusione in Italia e molto acquistato presso le catene della grande distribuzione sul territorio, abbiamo deciso di intervenire nel procedimento aperto dall'Antitrust a tutela di tutti i consumatori italiani di patatine».

Il valore del mercato delle patatine in Italia si aggirerebbe intorno ai 580 milioni di euro, 600 milioni considerando anche le tortillas. E alle private label (i prodotti commercializzati con il marchio del distributore, anziché quello del produttore) sarebbe ascrivibile una quota del 10% circa del mercato. I principali produttori di chips in Italia sono San Carlo Gruppo Alimentare, Pata, Amica Chips, Preziosi Food e Crik Crok. Le quote di mercato ascrivibili ad Amica Chips e Pata, sulla base del fatturato realizzato, possono essere stimate rispettivamente nel 24% e 29%. Amica Chips è fornitore di Esselunga, Lidl, Carrefour, Selex e Crai, mentre Pata di Coop, Pam, Tigre, Conad, Eurospin e Despar.

Tra gli altri produttori, Preziosi Food rifornisce le catene maggiormente presenti nel sud Italia, come ad esempio MD e Penny Market, mentre non risulta che San Carlo e Crik Crok producano patatine per le private label della grande distribuzione.

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