Casalino, grillini e responsabili: i bocciati nel "pagellone" della crisi

Fioccano insufficienze pesantissime nella maggioranza giallorossa. Il peggiore? Lo staff di Conte. Tutti i voti alla crisi di governo

Casalino, grillini e responsabili: i bocciati nel "pagellone" della crisi

Siamo nelle mani di Mastella. Sì, di Clemente Mastella. Lui, il sindaco di Benevento, il fondatore dell’Udeur. Chi lo avrebbe mai detto? Altro che terza repubblica, qui si torna alla prima. Ma con meno dignità. Conte non molla, non si schioda dalla comoda e calda poltrona di Palazzo Chigi. Non si arrende all’idea di lasciare tutto, di gettare la spugna e fare gli scatoloni. D’altronde Giulio Andreotti lo diceva: “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.” Peccato che tra “il Divo” e l’avvocato ci sia una grande differenza. Tanta, troppa. Tra i palazzi romani si respira un’aria frenetica, fatta di accordi e di post sui social. Quel che resta del governo, unito e compatto con Conte, è la ricerca spasmodica di responsabili. Bisogna trovare i voti, accaparrarsi senatori. Buffo, per un governo che avrebbe dovuto aprire il parlamento come una scatoletta di tonno. Strano per un premier che solo l’altro ieri diceva ad un gruppo di giornalisti assembrati alle spalle del parlamento: "Non tiro a campare, serve una maggioranza solida. Non si può prendere un voto qua e là". Assurdo per il Movimento 5 stelle, da sempre contro la vecchia e marcia politica. Da sempre contro Mastella e il suo modus operandi. Cosa non si fa pur di restare al comando. Conte ha deciso, chiederà la fiducia al Parlamento, ma servono i numeri.

I NUMERI

La matematica non è un’opinione. Pallottoliere alla mano facciamo i conti. Conte deve incassare la maggioranza assoluta, 161 voti. I cinque stelle sono 92, forse 91; nel PD 35, forse 34; Leu 6; Maie 3; il gruppo misto 7; i senatori a vita 5, forse 3; le autonomie 7 forse 6. Il totale? 151-155. La caccia è aperta, devono trovare altri sei senatori. Ce la faranno?

MATTEO RENZI - 5

Il ganzo di Firenze è stato coerente, almeno questa volta... Gli va riconosciuto. Peccato che non sia stato del tutto chiaro è ancora pensa di recuperare, magari di ricucire. Ma lo strappo è troppo grande e la toppa troppo piccola. Altro che pontieri. Servirebbe il ponte sullo Stretto per unirli. Tutto questo solo per ottenere una poltrona... la sua.

GIUSEPPE CONTE - VOTO 4

Giuseppi si aggrappa ai responsabili, l’unica possibilità di sopravvivenza. Il camaleConte sa che se uscirà dal palazzo morirà (politicamente) insieme al suo “partito”. Martedì si presenterà in Senato e guarderà negli occhi Matteo. Un nome che lo perseguita... da un Matteo all’altro. Riuscirà a resistere anche questa volta? È molto probabile, chi la molla la poltrona? Ma ricordiamo le sue parole: “Non tiro a campare”. Dov’è finita la coerenza?

LO STAFF DI CONTE - VOTO 1

“Conte Premier - Renzi a casa”, è la storia apparsa sulla pagina ufficiale del presidente Conte e poi cancellata dopo qualche minuto. Il suo staff avrà forse sbagliato profilo? La storia era indirizzata ad altre pagine, magari create ad hoc per attaccare sui social il leader di Italia Viva? Non è dato sapere. Un fatto (per loro) è quasi certo: “Il profilo è stato hackerato". Sarà stato lo stesso hacker che ha mandato in tilt il sito dell’INPS?

IL MOVIMENTO 5 STELLE - VOTO 2

Non classificato a cause dell’incoerenza. Dopo tutto dovranno allearsi con lo scudo crociato e il garofano.

ALESSANDRO DI BATTISTA - VOTO 4

A volte ritornano, magari solo per ululare.

“Da quando i cosiddetti renziani - ovvero un mediocre manipolo di politicanti assetati di potere e poltrone – hanno aperto, ovviamente solo sui giornali, la crisi di governo, sono morte, di Covid, 16570 persone. 16570 persone che oggi ricevono meno spazio delle dichiarazioni del mediocre manipolo. Che squallore.” Siamo sicuri che siano i renziani a fare “squallore”? “Nessun esponente del Movimento dovrebbe mai più sedersi a un tavolo, scambiare una parola, o prendere un caffè con questi meschini politicanti. Figuriamoci farci un altro governo insieme.” dice Dibba. Da oggi caffè solo con Mastella, i responsabili, i transfughi. I costruttori. Così li hanno chiamati, per mascherarli (inutilmente) e salvarsi la faccia.

NICOLA ZINGARETTI - VOTO 5

Determinato, "cazzuto". Finalmente mostra i "muscoli", anche se timidamente. “Non si torna indietro", dice ai suoi. Il Pd si piega a Conte e spera. Spera di legarsi ai 5 stelle e, un giorno, quando si voterà, superare il centrodestra che, nei sondaggi, è avanti. Astuto Zinga, usa le stelle per orientarsi e conquistare i seggi... ma can che abbaia non morde!

CLEMENTE MASTELLA - VOTO 9

“Ho il telefono sempre occupato. È gente della mia generazione che non vede l'ora che questa operazione parta. Anche Nencini ci sta". Dichiara Clemente ai giornali. A lui non sembra vero di essere tornato in auge. “Io porto a raccolta i veterani come Cesare, veterani come me che ora sono ancora in Parlamento e che a gran voce possono dire che, davvero, 'eravamo meglio noi'". Mastella è come l’araba fenice, risorge dalle sue ceneri. Va premiato, nonostante tutto. Anche perché deve digerire tutti gli insulti di Beppe Grillo e sono pesanti, giuro!

DOMENICO SCILIPOTI - VOTO 2

L’ex senatore al Corriere: “I responsabili? C’è chi lo farà per proprio tornaconto e chi per il Paese.” Per il Paese? E voi gli credete?

ANTONIO RAZZI - VOTO 10

L’ex senatore è sincero e ai giornali dichiara: “I responsabili sono già organizzati, non rinunciano a 12mila euro al mese”. Come dargli torto? Con i tempi che corrono...

BRUNO

TABACCI - VOTO 5

“A Conte serve un gruppo e io so come organizzare le cose. Faremo tutto ciò che va fatto. Non voglio consegnare il Paese alle destre". A lui non sembra vero, è stato riesumato. Sognando una poltrona.

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