La cosiddetta variante inglese del nuovo coronavirus ha costretto l'Europa alle contromisure. Alcuni italiani, però, sono rimasti in Gran Bretagna, divenendo così vittime del blocco dei voli, a pochi giorni dal Natale. Saranno feste particolari - lo sappiamo -, ma alcuni nostri concittadini hanno subito gli effetti della decisione di porre un freno ai trasferimenti dall'isola brittanica. E ora il caso rischia di scoppiare tra le mani dell'esecutivo presieduto da Giuseppe Conte.
La Lega di Matteo Salvini, con le dichiarazione del deputato Eugenio Zoffili, ha preso di petto la situazione, segnalando come il governo non abbia predisposto un meccanismo in grado di garantire ai nostri connazionali il rientro in patria. Per il Carroccio sarebbe opportuno che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio mettesse una toppa ad una situazione che ormai è purtroppo realtà. La premessa delle dichiarazioni dell'esponente leghista citato non lascia spazio a troppe interpretazioni. "È vergognoso - ha esordito Zoffili - che il governo abbia abbandonato a loro stessi centinaia di italiani che vivono e lavorano a Londra e nel Regno Unito". In effetti è così: gli italiani costretti a restare in Gran Bretagna per le prossime festività sono davvero centinaia. E, almeno al momento attuale, non sembrano esistere soluzioni proposte dall'esecutivo retto da Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle ed Italia Viva. La Lega, senza mezzi termini, si riferisce ad un trattamento che sarebbe "ignobile".
Zoffili rincara infatti la dose quando dichiara che "non è degno di una nazione civile compiere un atto così ignobile nei confronti dei nostri connazionali che, dopo essersi pagati i tamponi, sono stati bloccati in aeroporto con in mano la carta d'imbarco, e lì abbandonati senza alcuna comunicazione ufficiale". Gli italiani bloccati in Gran Bretagna, dunque, avrebbero anche messo mano al portafoglio per garantire la loro sicurezza e quella dei loro cari, salvo poi scoprire che non avrebbero comunque potuto raggiungere l'Italia in questi giorni. Zoffili insiste: "La sospensione dei voli con la Gran Bretagna a causa della nuova versione del virus è stata adottata senza tenere in considerazione queste persone, che a decine mi stanno contattando chiedendomi assistenza, richieste che sto trasmettendo ai validi funzionari dell' Unità di Crisi della Farnesina". Il governo, per farla breve, avrebbe scelto di procedere in fretta, ma non avrebbe tenuto conto delle possibili persone coinvolte. Soprattutto, i giallorossi non hanno pensato a corridoi capaci di consentire a queste persone tanto di viaggiare in sicurezza quanto di poter tornare in patria.
Il Carroccio ha fatto sapere di aver presentato un'interrogazione urgente. Luigi Di Maio adesso ha il compito di replicare, ma la Lega, oltre alla soluzione, vorrebbe pure che l'esponente grillino di scusasse con coloro che sono rimasti in Gran Bretagna nonostante l'eccezionalità della vicenda suggerisse di pensare a qualche tipo di soluzione: "Ritengo necessario che il Ministro chieda scusa ai nostri connazionali predisponendo immediatamente voli di Stato per garantire a questi cittadini italiani il diritto al rimpatrio, facendo ogni sforzo utile per risolvere in tempi brevissimi l'ennesimo pasticcio combinato da questo esecutivo". La palla passa dunque al governo giallorosso, che tuttavia non ha ancora replicato, né con i fatti né attraverso dichiarazioni, alla segnalazione arrivata in queste ore da parte leghista.
Tutto questo accade mentre la mutazione virale registrata in Gran Bretagna continua a far discutere il mondo scientifico, che tuttavia predica ottimismo.
Lo stesso ottimismo che non può essere condiviso però dagli italiani bloccati in Gran Bretagna: allo stato attuale delle cose, nessuno è in grado di prevedere l'esatta durata del blocco. Possibile, per quanto non auspicabile, che i nostri connazionali debbano rimanere oltre Manica per tutta la durata delle festività natalizie.
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