Centrodestra stacca Pd e M5S. E Renzi sprofonda nei sondaggi

Forza Italia traina la coalizione. Il centrodestra prima area politica del Paese: ha nove e dieci punti di vantaggio su grillini e democratici

Centrodestra stacca Pd e M5S. E Renzi sprofonda nei sondaggi

A meno di due mesi dalle elezioni politiche i sondaggi si fanno sempre più precisi. E il quadro elaborato dalla Supermedia di YouTrend per l'agenzia Agi spiega molto bene cosa potrebbe uscire dalle urne la notte del 4 marzo. Il centrodestra si conferma la prima area politica del Paese con un nuovo balzo in avanti nelle preferenze degli elettori italiani. "Chi pensava che le tendenze emerse negli ultimi mesi del 2017 si potessero invertire (o quantomeno arrestare) con l'inizio del nuovo anno - fanno notare i sondaggisti di YouTrend - deve ricredersi". Tanto che adesso la coalizione guidata da Silvio Berlusconi si attesta sopra di nove punti rispetto al Movimento 5 Stelle che si posiziona sul 29%. Il Pd di Matteo Renzi, infine, è sempre più in caduta libera: è al 23,5%, ben al di sotto del risultato di Pier Luigi Bersani.

"Se il Pd aveva chiuso il 2017 con il suo record negativo da diversi anni - fanno notare da YouTrend - il 2018 inizia ancora peggio, con i democratici che precipitano ulteriormente al 23,6%". Di contro i Cinque Stelle sembrano rialzare momentaneamente la testa e sfondare, anche se solo di un soffio, la soglia del 28%. Il centrodestra, inteso come coalizione tra Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e "quarto polo", si conferma così "largamente in testa", con nove e dieci punti di vantaggio rispettivamente sui grillini e sulla coalizione di centrosinistra. Anche negli ultimi sondaggi si consolida la tendenza al rafforzamento di Forza Italia che sfiora il 16% e stacca la Lega (non più Nord) di Matteo Salvini ormai di due punti e mezzo. Se ne giova comunque la coalizione nel suo complesso, anche visto il dato ("incredibilmente stabile nel tempo") di Fratelli d'Italia che è sopra il 5%.

Con l'avvicinarsi del voto, inoltre, i sondaggisti cominciano a rilevare le formazioni minori, ossia quelle liste che si presenteranno alleate dei partiti maggiori, per "portare acqua" alle coalizioni in cambio di qualche candidatura nei collegi uninominali e sperando magari di raggiungere persino la fatidica soglia del 3% per ottenere seggi anche nel proporzionale. "Per ora - spiegano da YouTrend - la 'quarta gamba' del centrodestra (Noi con l'Italia) si aggira intorno al 2%, si tratta quindi di un obiettivo non irraggiungibile". Nel centrosinistra, invece, l'implosione di Alternativa Popolare del ministro degli Esteri (uscente) Angelino Alfano ha prodotto una nuova "creatura": la lista Civica Popolare che, guidata da un altro ministro, quello della Salute Beatrice Lorenzin, mette insieme vari soggetti più o meno centristi (ci sono persino gli ex dipietristi dell'Idv guidati dal nuovo leader, Ignazio Messina). Va ad affiancarsi alla lista Insieme, che mette insieme - appunto - i socialisti di Nencini e i Verdi di Bonelli. E potrebbe aggiungersi ancora, anche se manca l'ufficialità, la lista europeista di Emma Bonino, +Europa, che ha potuto essere esentata da un'impegnativa (e in caso di alleanza col PD, impossibile) raccolta delle firme da un gesto di generosità di Bruno Tabacci.

"Nel complesso - si legge nel sondaggio - questi tre soggetti che dovrebbero far parte della coalizione guidata dal Pd valgono ad oggi poco più del 4% dei voti. Non abbastanza per rendere competitivi i democratici nella sfida col centrodestra nei collegi, ma nemmeno - e questo è il vero problema per Renzi - con il Movimento 5 stelle nella quota proporzionale".

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