"Chiusa in casa, controllata dai video". Tefta racconta l'inferno con il marito

I magistrati ascoltano in ospedale la donna salvata dalla figlia

"Chiusa in casa, controllata dai video". Tefta racconta l'inferno con il marito
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Il ritratto di un uomo possessivo, asfissiante, «talmente geloso da impedirmi di avere contatti con l'esterno». Tefta ha raccontato il marito Taulant Malaj e la difficile convivenza con lui ai carabinieri e ai magistrati della procura di Foggia che ieri sono andati in pellegrinaggio da lei, bussando alle 10,15 alla stanza del reparto di Chirurgia Generale del policlinico Riuniti di Foggia dove la donna è ricoverata per le ferite riportate nel corso della folla notte tra il 6 e il 7 maggio, quando a Torremaggiore l'uomo, un panettiere di 46 anni, ha ucciso a coltellate la figlia Jessica di 16 anni che difendeva la madre dalla sua furia e Massimo De Santis, il cinquantunenne titolare di un bar ritenuto dall'assassino l'amante della moglie.

L'interrogatorio è durato circa due ore e al termine la donna non ha voluto parlare con i giornalisti che si erano riuniti davanti al reparto. La donna avrebbe raccontato agli inquirenti le paranoie del fornaio, un uomo che viveva nell'incubo che la donna potesse avere storie con qualche uomo, al punto da impedirle spesso anche di andare a prendere un caffè con le amiche. Le cose erano peggiorate nell'ultimo anno, quando il quarantaseienne era diventato particolarmente sospettoso, convincendosi che la moglie avesse una relazione extraconiugale con Massimo De Santis, un rapporto clandestino che la donna ha categoricamente smentito parlando invece di una semplice amicizia. La donna, 39 anni, durante la sua audizione in ospedale ha affermato di non aver mai visto in casa quel coltello lungo 18 centimetri e con la lama di 8 che è stato usato come arma del delitto e che probabilmente il marito se l'era procurato precedentemente, ciò che farebbe immaginare una premeditazione. Tefta ha confermato la dinamica del duplice omicidio e del suo ferimento già emersa sia attraverso la visione dei filmati registrati dalle telecamere che la donna aveva preteso di installare in soggiorno e in camera da letto dopo aver saputo che l'uomo molestava sessualmente la figlia Jessica da quando la ragazzina aveva 14 anni. Una ricostruzione coerente anche con la deposizione del duplice assassino, che ha confessato tutto e che dopo la strage ha anche girato un agghiacciante video con il telefonino, poi inviandolo a un suo amico residente al nord. Alla strage è scampato il figlio più piccolo della coppia, 5 anni, che si è nascosto dietro a un divano ma che avrebbe assistito alla morte della sorella e al ferimento della madre. Il bambino, attualmente affidato alla cura degli zii, giovedì ha incontrato per la prima volta dopo l'accaduto la madre in ospedale.

I sostituti procuratori Antonio Laronga e Sabrina Cicala, più che sulla ricostruzione dei fatti di quella notte, che appaiono piuttosto chiari, si stanno concentrando sui risvolti psicologici del rapporto tra i due coniugi, con l'intento di capire se dietro alla strage ci sia stata premeditazione o un raptus improvviso. Stamattina si svolgeranno nella parrocchia di Gesù divino lavoratore di Torremaggiore i funerali di De Santis.

L'uomo, molto noto nel paese, era stato colpito con 23 coltellate sulla tromba delle scale, prima che Taulant si recasse a casa per fare lo stesso anche alla moglie, salvata poi dalla fatale protezione della figlia. Il sindaco di Torremaggiore Emiliano Di Pumpo ha proclamato il lutto cittadino.

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