Che goduria. In giugno potremo vederci i Mondiali in santa pace. Se i conti sono giusti, sessantaquattro partite. Per i malati di calcio una pacchia infinita. Non c'è l'Italia? Pazienza, anzi meglio. Su, diciamocela tutta. Finalmente faremo a meno della non richiesta compagnia di quegli insopportabili tifosi avventizi che spuntano ogni quattro anni dalle catacombe per guardare esclusivamente le partite dell'Italia. E ti telefonano per conoscere date e orari, fingendosi in ansia, preoccupati, a parole, per un precedente impegno difficile da spostare. Anche se confondono Immobile con Nibali, di Buffon sanno soltanto che sta con Ilaria D'Amico e non si ricordano più se i rigori si tirano prima o dopo i tempi supplementari. Dire che poi guardano le partite è un pietoso eufemismo: ogni due minuti si alzano dal divano per andare in bagno o in cucina, rientrano in tempo per sostenere che lì non c'era fuorigioco, urlano per un tiro fuori di venti metri e scuotono la testa a ogni fischio dell'arbitro.
Chissà se ce la faremo senza i commenti di Fabio Caressa. L'avete visto lunedì sera? L'eliminazione azzurra l'ha gettato nella disperazione più cupa. Quasi come se la sua Benedetta avesse fatto cuocere troppo una torta a Domenica in. Ma tutti i telegiornalisti sono stati presi da incommensurabile sconforto. Per forza. Il meticoloso Alessandro Antinelli da bordo campo non potrà più rivelarci le prossime decisioni dell'impietrito Ventura, né dirci con solerte anticipo sul tabellone quanti sono i minuti di recupero. Il buongustaio Amedeo Goria non riuscirà a farci conoscere il menù del giorno nel ritiro azzurro di Casa Italia: così non sapremo mai se a Chiellini sarebbero piaciute le lasagne alla russa. Quanto ci mancheranno i pronostici di Camilleri e Gasparri, i suggerimenti tattici della Ferilli e di Fabio Fazio, le impressioni a caldo di Maurizio Costanzo e Franceschini. E la marea di frescacce estorte, microfono alla gola, a vip e vippini.
Rai e Sky saranno costrette a tagliare drasticamente le previste mega spedizioni di inviati.
Con grande risparmio di quattrini e frasi fatte. Forza Italia per quattro anni resterà soltanto un partito. Di azzurro vedremo unicamente il cielo, sempre che non piova. E l'Italia sarà tutto fuorché una squadra di calcio. Come d'altronde si è visto a San Siro.
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