Circoncisione in casa: muore un altro bimbo. Arrestato un "santone"

In manette sono finite anche la madre e la nonna del piccolo di origini nigeriane

Circoncisione in casa: muore un altro bimbo. Arrestato un "santone"

Un neonato è morto la scorsa notte a Genova dopo un intervento di circoncisione avvenuto tra le mura domestiche. L'ennesima tragedia, legata a una pratica che coinvolge cinquemila bambini l'anno, ma che nel 35 per cento dei casi avviene in maniera clandestina da parte di non medici. Per la vicenda sono finite in manette la madre e la nonna del piccolo, insieme a un nigeriano, considerato una sorta di santone, che probabilmente ha seguito l'operazione e stava tentando la fuga. Ma è stato fermato a Ventimiglia.

Sul caso indaga la squadra mobile, guidata dal dirigente Marco Calì, che ha ricostruito l'accaduto, anche attraverso l'analisi dei cellulari delle due donne. La circoncisione sarebbe avvenuta martedì pomeriggio, in un appartamento nel quartiere Quezzi, ma il piccolo avrebbe iniziato a sentirsi male alle 4 di notte.

A quel punto la madre Anetor Maris Aigbodion, 25 anni, e la nonna, Katherine Aigbodion, di 50, avrebbero cercato di rintracciare il connazionale, non riuscendo a tamponare l'emorragia. Ma l'uomo di 34 anni, intuita la gravità della situazione, si è reso irreperibile. A quel punto le due nigeriane hanno chiamato il 118.

Una volta arrivati i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del neonato e chiamare la polizia. Il padre del bimbo, all'estero per motivi di lavoro, è stato avvertito telefonicamente. Le indagini sono state affidate al pms Daniela Pischetola, che ha già disposto l'autopsia. Per le due donne, ascoltate a lungo dalla polizia con l'ausilio di un intermediatore culturale, è scattato il fermo per omicidio preterintenzionale.

Poco più tardi è stato bloccato il «santone», rintracciato a Ventimiglia, mentre tentava la fuga. L'uomo, con base a Genova, è conosciuto all'interno della comunità nigeriana come soggetto in grado di svolgere questi interventi.

Il 23 dicembre scorso a Monterotondo un bimbo di due anni era morto a seguito di una circoncisione rituale, mentre il gemello era stato ricoverato in gravi condizioni al Sant'Andrea. «Il tema è complesso e bisogna confrontarsi con le autorità religiose. Ma l'assoluta priorità è individuare un protocollo per la sicurezza dei bambini», ha commentato su Twitter il ministro della Salute Giulia Grillo.

Anche il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni ritene imprescindibile che la questione vada regolata per garantire e coniugare il diritto religioso e alla salute del bambino e la Federazione nazionale degli ordini dei

medici chirurghi chiede che sia inserita subito nei Livelli essenziali di assistenza o venga approvata una legge che autorizzi le strutture pubbliche ad effettuare le circoncisioni in ambiente protetto e a costi accessibili.

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