Le comunità islamiche fanno finta di niente

Dalle associazioni ai social, la condanna delle stragi è inesistente: "Stanchi di dire che non c'entriamo"

Le comunità islamiche fanno finta di niente

Roma - Le esplosioni e i morti di Bruxelles non trovano troppa eco tra le comunità islamiche d'Italia, che pure, dopo le stragi di Parigi, avevano organizzato una manifestazione contro il terrorismo. Dall'Ucoii, per esempio, due giorni fa è arrivata alle agenzie una nota di solidarietà al popolo belga e condanna dell'attacco, ma sul sito web della stessa Unione delle comunità islamiche la nota non c'è: l'ultima news riguarda l'attentato a Istanbul di gennaio scorso.

Anche sui social network la reazione dei musulmani d'Italia all'ultimo attentato dell'Isis è varia. Se il gruppo Facebook dei Giovani Musulmani d'Italia condanna gli attacchi in Belgio e il terrorismo «male da estirpare», la pagina «Musulmani d'Italia» prende le distanze dall'attentato. Ma sembra insofferente al compito, spiegando che quello che c'è da dire sull'attacco belga «lo abbiamo già detto tante volte», e minacciando di «bloccare» chi sollecita prese di posizione, «perché ci siamo veramente stancati di ripetere che noi non c'entriamo niente che condanniamo ogni forma di violenza e razzismo». Nessuna condanna, invece, per chi, in un messaggio, sostiene che i terroristi dell'Isis siano «israeliani», incassando il «like» degli amministratori.

La pagina Facebook del Caim, associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza, poi, agli attentati e ai morti di Bruxelles non dedica nemmeno un post o un commento. C'è invece, in bella vista, l'«invito» al sit in contro il Giornale: «Vi aspettiamo in tanti oggi!». Questione di scelte.

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