Sono ore di attesa per i docenti vincitori del concorso nazionale per dirigenti scolastici, in seguito al ricorso presentato da alcuni e accolto dal Tar del Lazio che potrebbe portare all'annullamento dell'intero concorso. Ora a decidere sarà il Consiglio di Stato, ma nel sistema vige un grande caos, anche in vista dell'assegnazione già da settembre di 3mila istituti che si trovano senza presidi. «Ho fatto il quiz al computer a Canicattì sottolinea una docente di liceo classico - il test scritto al computer ad Agrigento; lo hanno corretto a Bologna e l'esame orale a Roma. Dopo aver superato tutto, ero contenta che finalmente fossero stati garantiti anonimato e trasparenza e invece, come al solito, una valanga di ricorsi. Che vergogna questo paese». I social, i forum, i gruppi su whatsapp tengono in apprensione i docenti. Si susseguono messaggi e informative. E dopo la sentenza di annullamento del Tar, il Ministero ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. Ieri, terminata la discussione, era attesa la decisione. In realtà il pronunciamento doveva arrivare già due giorni fa, ma è scivolato, lasciando i vincitori con il fiato sospeso in attesa di sapere se la sentenza del Tar sarà confermata o annullata.
I ricorsi si basano sulla incompatibilità di due commissari perché ritengono gli avvocati dei ricorsisti coinvolti in corsi di formazione e un terzo perché ricopriva una carica politica, incompatibile con la funzione di commissario. «Nella nostra professione, ogni giorno insegniamo ad agire da buoni cittadini e promettiamo ai nostri alunni che il merito verrà premiato sottolinea un'altra docente vincitrice del concorso -. L'annullamento di un percorso vissuto in prima persona con onestà metterebbe in crisi ciò in cui crediamo e su cui basiamo il nostro lavoro. Cosa diremo a settembre ai nostri alunni?».
Il concorso per dirigenti scolastici da 2.900 posti, ormai giunto alle battute finali, era stato annullato dal Tribunale regionale del Lazio lo scorso 2 luglio, dopo aver accolto un ricorso tra quelli presentati da decine di candidati che avevano denunciato irregolarità nelle prove. E se arrivasse l'annullamento del concorso in toto si rischierebbe di iniziare il nuovo anno con oltre duemila istituti senza dirigenti di ruolo. Ora è tutto nelle mani dei giudici di Palazzo Spada. Se l'annullamento sarà confermato, sarà tutto da rifare. Ma c'è anche l'ipotesi di una sanatoria politica, e questo consentirebbe di assumere i vincitori dell'attuale concorso e di attendere la sentenza definitiva per poi avviare un concorso riservato per quanti sono rimasti esclusi. La graduatoria è attesa per il 15 luglio e il tempo stringe. È anche per questo che i docenti vincitori del concorso hanno preso carta e penna e hanno indirizzato una lettera al presidente Mattarella e hanno lanciato una petizione on line per far sentire la loro voce.
Il caos nel mondo della scuola si allarga all'attesissimo bando di concorso per i docenti precari.
E se il ministro Bussetti ha confermato che il bando per l'istituzione di percorsi abilitanti straordinari per docenti con almeno tre anni di servizio uscirà a luglio, non c'è ancora nessuna data certa, nemmeno per il concorsone ordinario che riguarderà tutti i docenti precari. Insomma, nel governo giallo-verde, paladino dei concorsi trasparenti, vige il caos.
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