Condannati i quindicenni accusati di aver torturato un coetaneo in un garage

Varese Quattro anni e sei mesi al capo-banda e quattro anni ciascuno ad altri tre membri. In più, multe da 1.200 euro. Sono le pene previste per i quattro quindicenni accusati di aver torturato un coetaneo a Varese. Sono stati condannati per il reato di tortura dal Tribunale per i minorenni di Milano: erano accusati di aver picchiato e segregato in un garage un coetaneo che si era rifiutato di «consegnare» un amico che aveva con la gang un debito di qualche euro per droga. I quindicenni sono tutti italiani, ad eccezione di uno, di origini ivoriane. Avevano legato la vittima a una sedia con dei fili elettrici, picchiato e colpito sui piedi con una spranga di metallo. La procura dei minori di Milano ha contestato anche la rapina, violenza privata, sequestro di persona e lesioni. Le motivazioni si conosceranno tra 60 giorni. «Si tratta della prima sentenza di condanna in Italia per il reato di tortura» introdotto da poco più di un anno, ha dichiarato il procuratore del Tribunale per i minorenni, Ciro Cascone. «Sono due, finora, i casi di applicazione della legge registrati - spiega -. La prima riguarda questo caso, che si riferisce a un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale per i minorenni lo scorso novembre, la seconda riguarda i fatti avvenuti in provincia di Taranto».

Nel secondo caso ad essere accusati di tortura sono sei minorenni, in concorso con due maggiorenni, indiziati anche di sequestro di persona. Vittima un uomo di 66 anni affetto da disturbi psichici, deceduto in ospedale.

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