Consip, Renzi al padre: "Porta a casa il culo"

Il deposito degli atti sul caso Consip porta alla luce i verbali sui personaggi coinvolti nell'inchiesta. In un'intercettazione, Matteo Renzi dà consigli a papà Tiziano su come affrontare l'interrogatorio davanti ai pm: "Porta a casa il culo"

Consip, Renzi al padre: "Porta a casa il culo"

È l'1 marzo 2017. Tra 48 ore Tiziano Renzi sarà interrogato dai pm che si occupano del caso Consip. Due settimane prima la procura di Roma lo ha iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di concorso in traffico di influenze (per la quale sarà chiesta l'archiviazione nell'ottobre 2018). Ma i Renzi ancora non lo sanno. Bisogna parlare al plurale perché i guai giudiziari di babbo Tiziano interessano da vicino anche il figlio Matteo. Che, nell'imminenza dell'interrogatorio, telefona al padre per dargli alcuni consigli. Non sapendo, però, di essere intercettato. Il segretario Pd - ancora per pochi giorni - appare molto nervoso.

Affari Italiani ha riportato i contenuti delle telefonate intercorse tra Matteo e Tiziano nei giorni che precedono l'interrogatorio.

Prima telefonata - "Devi dire la verità"

Matteo Renzi: "L'avvocato deve prepararti all'interrogatorio e questo sono cazzi tuoi e credo che sia opportuno che tu lo faccia per bene (...) ma qui sta dicendo che tu e e questo meraviglioso e straordinario personaggio che risponde al nome di Carlo Russo (...) dicono che voi due vi facevate promettere dei soldi da Romeo.

Tiziano Renzi: Se lui si è fatto promettere dei soldi perché è amico mio (...) io che c'entro (...) come faccio a saperlo?

MR: Non ti sto ponendo il tema di che cosa hai fatto (...) Non far nulla. Fatti fare un comunicato da Bagattini (l'avvocato di Tiziano Renzi, ndr) Poi venerdì devi stare attento perché devi dire la verità come ovvio che sia, ma l'interrogatorio è per venerdì...

TR: (...) Dimmi che cosa devo fare e lo faccio.

MR: (...) Lo faccio fare io a Bagattini. (...) Preparati per l'interrogatorio e basta.

Seconda telefonata - "Tu e il tuo giro di m... di Medjugorje"

Ma è solo l'inizio. Matteo non è tranquillo e il giorno dopo, il 2 marzo 2017, è ancora più duro. Attacca Tiziano e, nella foga, arriva a insultare Medjugorje. Gli dice di non credergli quando gli confessa di non conoscere Alfredo Mazzei, ex tesoriere del Pd in Campania, il quale aveva detto di aver saputo da Alfredo Romeo che aveva incontrato Tiziano Renzi grazie a Carlo Russo.

MR: Ma come fai a dire che Mazzei non lo conosci?

TR: (...) Non lo so chi è Mazzei!

MR: È l'unico che conosco anch'io (...) Io spero che tu riesca a capire la fase che stiamo vivendo (...) se tu vai in un interrogatorio (...) e pensi di poter dire non so chi sono, non so chi sono questi, ti portano via e fanno bene! (...) Ti devi ricordare chi hai incontrato, come, quando, perché e dove, e non devi pensare di mandarla in cavalleria, devi entrare nel merito di tutti i singoli punti e andare su tutte le singole questioni a ricordarti che cazzo hai fatto! Perché non è più la questione della Madonnina del Maier (...) tu e il tuo giro di merda di Medjugorje (...) Stai distruggendo una esperienza! (...) Hai fatto una cena o no con Romeo?

TR: No, mai! Io le cene me le ricordo! È i bar che non ricordo! E gli incontri al volo che non mi ricordo!

MR: Possibile che non ti ricordi uno come Romeo, se l'hai incontrato? Mi pigli per il culo?

TR: Non lo ricordo!

MR: (...) Io non ti credo, ma ti immagini un magistrato! Io non credo che tu possa (...) dimenticarti di aver incontrato uno come Romeo, che era noto a tutti (...)

TR: L'unica cosa è quando abbiamo fatto, quando lui ha fatto il ricevimento al Four Seasons, c'era una serie di imprenditori, c'era anche la mamma, ma siamo venuti via subito noi.

MR: C'era anche la mamma (...) non c'entra che tu lo dica (...) perché è la volta buona che interrogano anche lei, per cui almeno la mamma evita di dirlo (...) siccome non c'entra un cazzo (...) Evitiamo di mettere in mezzo anche lei (...) Lo hai incontrato Romeo in un altro momento sì o no?

TR: Non ho memoria di aver incontrato Romeo.

MR: Allora vai a processo (...) e avremo tre anni con te a processo. Io lascio le primarie e non è un problema (...) Pensa di poter raccontare questo ai magistrati, tu vai a dire che non ricordi di aver incontrato un signore che ha 30, 50, 100 milioni di fatturato.

TR: Non me lo ricordo.

MR: (...) E Carlo Russo e tu sei andato da Marroni, così, per simpatia, per la Madonnina, Carlo Russo è un padrino di battesimo, va tutto bene! E io sono biondo, magro e con un cazzo di 30 centimetri (...) Babbo, vai, piglia per il culo (...) Tu devi dire le cose che sai, devi ricordartele! Cazzo! Devi dire la verità! E la verità tu non l'hai detta a Luca (forse si riferisce a Lotti?, ndr) in passato, quindi ti prego di iniziare a dirla (...) e non mi far dire altro. (...) Devi ricordarti quando hai incontrato Romeo, se lo hai incontrato una o più volte. Devi dire tutto quello che lui ti ha detto (...) perché non puoi dire bugie.

Terza telefonata - "Porta a casa il c..."

Tiziano Renzi prova a difendersi dall'assalto del figlio che, con il passare delle ore, diventa sempre più agitato. Sa che la situazione è delicata ed è pronto ad assumersi le proprie responsabilità affrontando di petto la questione.

A Otto e Mezzo, su La7, nel salotto di Lilli Gruber. Il 3 marzo i due si sentono ancora e Matteo dice al padre: "Si sta giocando un pezzo di potere che non è semplicemente il mio culo, ma si stanno giocando pezzi di potere tra servizi segreti, magistratura e mezzo mondo (...) Questa partita dovrà il sottoscritto andare oggi all'attacco, mentre tu sarai interrogato (...

) io andrò dalla Gruber. Quindi io farò una roba di contrattacco (...) Stai tranquillo che fai la tua parte, devi portare a casa il culo (...) non devi avere atteggiamenti provocatori e polemici nei confronti di questo qui".

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