Conte perde altri pezzi: persino Casalino critica il suo diktat sulla Rai

Giuseppe Conte rischia di perdere un altro anello del cerchio magico: il fido Rocco Casalino prende (salvo poi correggere il tiro) le distanze dal diktat (la decisione di non partecipare ai talk) del leader dei Cinque stelli sulla Rai

Conte perde altri pezzi: persino Casalino critica il suo diktat sulla Rai

Giuseppe Conte rischia di perdere un altro anello del cerchio magico: il fido Rocco Casalino prende (salvo poi correggere il tiro) le distanze dal diktat (la decisione di non partecipare ai talk) del leader dei Cinque stelli sulla Rai.


La corte si restringe. Anche Stefano Buffagni, fino a ieri annoverato tra i fedelissimi dell'avvocato di Volturara Appula, pare sia rientrato sotto la protezione del ministro degli Esteri Luigi di Maio. La presenza di Buffagni nella delegazione grillina a Dubai al fianco del titolare della Farnesina conferma il riavvicinamento.
L'ex premier non riesce a imporre la leadership e ora cambia metodo: ecco il modello Università. Il prof Conte risale in cattedra con gli allievi-parlamentari del M5S. È diventato un caso il messaggio spedito dallo staff del capo politico ai gruppi parlamentari: «Ciao a tutti, volevamo avvisarvi che il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, oggi riceverà i portavoce che vorranno interloquire con lui in sala Siani (V° piano-bis del palazzo dei gruppi) dalle 16.00 alle 20,00».


Un messaggio-avviso che ricalca quelli affissi nei dipartimenti delle Università per informare sull'orario di ricevimento dei prof. Ora sono due le grane per l'avvocato del popolo: il divieto di andare in Rai e l'accesso al contributo del 2x1000 per il Movimento. Sul primo capitolo, si registra lo strappo con Casalino che prima si dissocia. E poi prova a correggere la linea, dopo l'intervista (smentita) al Riformista. Ma il succo non cambia: il portavoce pare non fosse d'accordo con l'editto contiano sullo stop alle partecipazioni in Rai. Divieto che potrebbe già cadere nei prossimi giorni. Sull'altro tema, il via libera al 2x1000, arriva una doppia giravolta. Dopo i colloqui con i gruppi parlamentari, Conte decide la svolta (quasi epocale) per il Movimento: sì ai soldi pubblici. Partono subito i distinguo.

Il capo ingrana la retromarcia e rimanda la decisione agli attivisti: a inizio della prossima settimana la votazione. Sullo sfondo restano due partite, tutte politiche: Colle ed elezioni anticipare. Conte vorrebbe spedire Draghi al Quirinale e puntare sul voto anticipato. Ma dovrà fare i conti con Di Maio.

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