"Conte premier dopo Draghi". L'assurdo scenario del sondaggista

Un sondaggio di Pagnoncelli dà Conte favorito per la premiership dopo Draghi. Lo scenario, però, è ben lontano dalla realtà politica. L'ex avvocato degli italiani non ha i numeri ed il MoVimento 5 Stelle è in drastico calo

"Conte premier dopo Draghi". L'assurdo scenario del sondaggista

L'ultimo sondaggio sulla futura premiership presentato da Nando Pagnoncelli - quello mostrato durante la puntata di ieri di Di Martedì su La7 - sostiene che il 15% italiani, nel caso in cui Mario Draghi dovesse divenire presidente della Repubblica, "preferirebbe" Giuseppe Conte come prossimo presidente del Consiglio. Numeri da rispettare ma di sicuro anche uno scenario che risulta campato in aria sotto il profilo politico.

Al netto delle preferenze espresse dal campione del sondaggista, il leader del MoVimento 5 Stelle non ha il consenso in Aula, come dimostrato dalla caduta rovinosa di entrambi gli esecutivi che ha presieduto, e nemmeno fuori dai palazzi. Dunque la rilevazione statistica è molto lontana da quello che le cronache politiche raccontano, con un MoVimento 5 Stelle sempre più junior partner del Partito Democratico di Enrico Letta e con l'universo grillino in subbuglio, considerate le continue ipotesi di scissione, tra cui almeno una già effettiva: L'Alternativa c'è, ormai, è una realtà partitica concorrente a quella pentastellata. E si aspettano le mosse di Alessandro Di Battista sulla sinistra del contismo.

L'ex "avvocato degli italiani" è insomma ben lontano da Palazzo Chigi. Se Mario Draghi dovesse trasferirsi al Colle, come più volte spiegato dal Giornale, la via maestra sarebbero le urne. E a quel punto il MoVimento 5 Stelle, Conte compreso, verrebbe ridimensionato: è proprio per questa consapevolezza che i grillini hanno scongiurato ogni eventualità di voto durante questa legislatura. L'ipotesi che il leader grillino possa ricevere un mandato prima del nuovo appuntamento elettorale, poi, non esiste. Con quale maggiornza? Più probabile che tocchi a un draghiano di fetto. Certo è che, al politico originario di Volturara Appula, potrebbe convenire il sostegno all'ex presidente della Bce in prossimità della complessa sfida per il Quirinale.

L'ipotesi che Draghi resti a Palazzo Chigi, del resto, annullerebbe in via definitiva le velleità contiane (che rimangono soltanto le sue). Ma per quanto Conte possa confidare in qualche futuro per la sua carriera politica, altri sondaggi - come quello di Winpoll-IlSole24Ore che è stato reso noto poche ore fa - segnalano un MoVimento 5 Stelle che, rispetto a qualche tempo fa, procede in una rovinosa caduta, con il solo 11%. Un dato che potrebbe scendere ancora.

Poi c'è un altro aspetto: il binomio Draghi-Conte stona parecchio. Il che può influire anche per il nome che il MoVimento deciderà di sostenere per il Colle. Su Il blog delle stelle, a dicembre del 2017, scrivevano che era "finita sotto torchio l’adesione del Presidente della BCE e il coinvolgimento di alti funzionari dell’Istituto al Gruppo dei Trenta, un gruppo internazionale privato avvolto da assoluta segretezza e opacità che si occupa di questioni economiche, monetarie e finanziarie". L'attuale presidente del Consiglio, insomma, non è stato proprio il preferito dai pentastellati. E questo per usare un eufemismo: il titolo di quell'articolo era "Draghi nei guai: aperta indagine sui suoi incontri con associazioni segrete". Nel settembre del 2014, sempre su Il blog delle stelle, si leggeva di un "Draghi poppins": "Mario Draghi è una Mary Poppins un po' suonata che tira fuori dalla sua borsetta sempre le stesse ricette".

Storie antiche che farebbero sorridere nel caso in cui Conte provasse a spingere per Draghi al Colle in funzione del desiderio di una rinnovata premiership, che

comunque dovrebbe passare dalle urne, che tendono a dire tutt'altro, o da uno scenario parlamentare che, per le velleità dell'ex avvocato degli italiani, è già compromesso ora, figurarsi quando gli italiani si saranno espressi.

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