Conte (ri)eletto leader del M5S: parte la resa dei conti con Di Maio

Conte è stato confermato presidente del Movimento 5 Stelle, ma al voto online l'affluenza è stata meno del 50%. L'avvertimento dell'ex premier: "Le cose cambieranno, non posso accettare che ci sia chi rema contro"

Conte (ri)eletto leader del M5S: parte la resa dei conti con Di Maio

Non c'erano dubbi e alla fine non ci sono stati colpi di scena: Giuseppe Conte è stato eletto nuovamente presidente del Movimento 5 Stelle. È stato necessario ripetere la deliberazione adottata il 6 agosto 2021, visto che a febbraio la settima sezione civile del Tribunale di Napoli ha sospeso in via cautelare l'elezione di Conte alla carica di presidente del M5S. Alla consultazione online hanno preso parte 59.047 persone su 130.570 aventi diritto al voto (affluenza al 45% circa): il 94,19% (55.618 elettori) ha dato l'ok; solo il 5,81% (3.429) si è opposto.

"Gli iscritti del Movimento 5 Stelle mi hanno riconfermato con un'indicazione forte e chiara. Un sostegno così importante è anche una grande responsabilità. Ora testa alta, ancor più coraggio e determinazione nelle nostre battaglie. Abbiamo un Paese da cambiare", ha esultato l'ex presidente del Consiglio. Ora può partire la resa dei conti con Luigi Di Maio, le cui posizioni si fanno sempre più fedeli al premier Mario Draghi piuttosto che a Conte.

Il 6 agosto 2021 su 115.130 aventi diritto al voto avevano partecipato in 67.064, pari al 58% dell'affluenza: in quell'occasione si erano espressi a favore 62.242 elettori (92,8%), mentre in 4.822 (7,19%) avevano bocciato l'opzione Conte. Oggi l'assemblea degli iscritti ha stabilito che il Comitato di Garanzia è composto da Roberto Fico, Virginia Raggi e Laura Bottici; il Collegio dei probiviri è formato da Danilo Toninelli, Fabiana Dadone e Barbara Floridia.

L'astio Conte-Di Maio

Nei giorni scorsi Conte aveva postato sui social un videomessaggio in cui chiedeva il sostegno per il voto online, annunciando che in caso di risultato risicato sarebbe stato pronto a tirarsi fuori dal Movimento: "Non mi interessa prendere il 50% più 1 dei voti. Lascerei immediatamente il Movimento che in questo momento ha bisogno di una leadership forte, di una forte investitura". Ma allo stesso tempo aveva lanciato un avvertimento dai toni chiarissimi: "In caso di una decisa riconferma, le cose inevitabilmente cambieranno. Non posso accettare che ci sia chi rema contro le nostre battaglie, la nostra azione politica".

A chi era indirizzato un messaggio così forte? A chi si riferiva l'ex premier? Tutti gli indizi portano a Luigi Di Maio, con cui i rapporti ormai da mesi sono fragili e tutt'altro che sereni.

Le profonde divisioni tra i due erano emerse soprattutto in occasione dell'elezione del presidente della Repubblica, con Conte che aveva puntato su Elisabetta Belloni al Quirinale. Ma dopo il bis di Sergio Mattarella è stato Di Maio a parlare di "alcune leadership che hanno fallito" e aveva sottolineato la necessità di avviare una seria "riflessione interna anche nel Movimento".

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