Giuseppe Conte si dice pronto a fare un passo indietro e a rinunciare al ruolo di leader del Movimento CinqueStelle nel caso in cui i risultati delle prossime votazioni interne dovessero premiarlo ma con numeri troppo risicati, un po' come accaduto nelle precedenti consultazioni finalizzate alla scelta dello Statuto interno.
"Rispondiamo così, con un nuovo voto democratico, a ricorsi e cavilli che, seppur legittimi, non possono fermare la nostra azione politica", dichiara l'ex presidente del Consiglio tramite un video messaggio diffuso sulle proprie pagine social. L'occasione è quella della richiesta di una conferma dei consensi che lo hanno portato ai vertici del partito: un appello rivolto quindi a tutti gli iscritti, che dovranno pronunciarsi nuovamente tramite votazione i prossimi 27 e 28 marzo. Non si voterà esclusivamente per la leadership del Movimento 5 Stelle, ma anche per scegliere coloro che andranno a comporre la nuova struttura del partito, a iniziare dai vicepresidenti fino ad arrivare ai comitati politici e agli organi di garanzia.
Negli ultimi giorni la compagine grillina è stata agitata da dissidi interni, in particolar modo relativamente al delicato tema della scelta di inviare delle armi in Ucraina a sostegno delle forze militari di Volodymyr Zelensky. "Sarò il presidente che dirà no all'aumento massiccio delle spese militari", dichiara senza giri di parole l'ex premier. "Non votatemi se pensate che il M5s debba essere una forza estremamente moderata e conservatrice".
Le spaccature interne al partito sono un'immagine preoccupante, e Conte ne è ben consapevole."Abbiamo dato un’immagine di un Movimento litigioso e contraddittorio", prosegue l'ex avvocato del popolo, "non possiamo più permetterci questa debolezza". "Non posso più accettare chi rema contro le nostre battaglie", lamenta l'attuale leader in pectore del M5S, insistendo volutamente"sui malumori, sulle resistenze" interne alla compagine "gialla"."Sarà questa l'occasione per dirci alcune cose chiaramente, con il rispetto la trasparenza che ogni singolo iscritto merita", annuncia Conte agli iscritti. "Chiedo nuovamente la vostra fiducia e non mi interessa prendere il 50,1% dei voti", spiega, "anzi vi dico sinceramente che se il risultato fosse così risicato sarei il primo a fare un passo indietro".
L'ex premier, almeno a parole, allontana quindi la possibilità di mantenere la propria leadership nel caso in cui i numeri rivelassero l'esistenza di forti lacerazioni interne, e anzi parla addirittura della possibilità di abbandonare la nave."A fronte di un risultato così di misura lascerei il Movimento, che, in questo momento, ha bisogno di una leadership forte, di una forte investitura", aggiunge in conclusione, "nel caso di decisa riconferma le cose cambieranno. Non sono stati mesi facili".
Preoccupano i numeri
A destare preoccupazione è la possibilità che anche in questa circostanza i numeri non premino l'iniziativa grillina. In occasione delle prime votazioni dello Statuto, come riportato sul sito del Movimento, presero parte alla votazione solamente 34.040 iscritti. Non si raggiunse neppure il quorum, tanto che si rese necessaria una seconda convocazione.
Nemmeno in tale nuova circostanza, tuttavia, l'affluenza al voto online fu massiccia: a rispondere all'appello furono, infatti, in appena 38.735, più dei 34.040 del primo voto ma decisamente meno dei 125.200 iscritti abilitati al voto (circa il 30,9%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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