Continua lo scontro tra Anm e governo

Dopo le critiche dei magistrati, la replica del ministro Orlando: "Penso che quei toni e qualche accento acuto siano un tentativo di tenere insieme la magistratura in un momento in cui ci sono scontri significativi al suo interno"

Continua lo scontro tra Anm e governo

"Credo che ci voglia coraggio e una certa faccia ad attaccare questo governo nel momento in cui abbiamo fatto leggi importanti nel momento in cui il contrasto a Cosa Nostra va bene. L’opinione pubblica si aspetta una autocritica e parole molto forti per spiegare da parte della magistratura quello che è successo a Palermo. Si è invece dato all’opinione pubblica un messaggio devastante. Se invece dell’autocritica arrivano attacchi, questo é un modo ottimo per sviare l’attenzione ma nessuno si illuda che non ce ne siamo accorti". Così il ministro degli Interni Angelino Alfano, parlando a margine della festa regionale di Ncd, descrive il rapporto tra Anm e governo.

"Noi magistrati siamo stati indicati come i responsabili della disfunzione del sistema. Sono accuse ingiuste ma non vogliamo fare né polemiche né aprire un contrasto con il governo", ha detto invece il segretario del’Associazione nazionale magistrati Maurizio Carbone. Che ha aggiunto: "A volte abbiamo la sensazione che la tutela dei diritti sia interesse solo della magistratura, noi vogliamo che sia interesse di tutti. Ci ribelliamo al messaggio negativo che è stato lanciato e che diceva chi sbaglia paga".

Quanto alla questione delle intercettazioni ha ribadito ciò che ha affermato ieri il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli sull’attenzione "anche mediatica ma soprattutto della politica sulla pubblicazione delle intercettazioni piuttosto che sul problema investigativo".

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Giustizia: "Tutti facciamo attività politica, anche Anm in senso lato lo fa e non ci vedo niente di scandaloso.

Il problema fondamentale é che Anm non faccia gli stessi errori fatti in passato dalla politica: pensare che chiunque solleva una critica o chieda un cambiamento debba essere visto come un nemico", ha dichiarato Andrea Orlando. Che poi ha aggiunto: "Penso che quei toni e qualche accento acuto siano un tentativo di tenere insieme la magistratura in un momento in cui ci sono scontri significativi al suo interno".

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