Coop rosse all'assalto di 5,2 miliardi

Ci sono in ballo due commesse pubbliche da 2,5 e 2,7 miliardi per Asl e immobili. E i colossi bolognesi sono ultrafavoriti

Coop rosse all'assalto di 5,2 miliardi

Pronte a mettersi in pancia un'altra torta miliardaria di soldi pubblici. Del resto quando in ballo c'è il business degli appalti di Stato le cooperative rosse sono sempre presenti negli ingranaggi delle varie procedure. Stavolta sul piatto c'è una supercommessa che può valere la bellezza di 2,5 miliardi di euro in riferimento al cosiddetto «multiservizio tecnologico integrato» per la fornitura di energia a ospedali e Asl. Attività complessa, che comprende gestione, conduzione e manutenzione degli impianti di riscaldamento e climatizzazione, fornitura di energia, messa a norma degli impianti, riqualificazione energetica. I documenti di gara sono stati messi a punto proprio in questi giorni dal Tesoro guidato da Pier Carlo Padoan attraverso la Consip, la società di via XX Settembre che acquista beni e servizi per la pubblica amministrazione. Inutile dire che la consistenza economica dell'appalto è destinata a scatenare gli appetiti delle società che operano nel settore. Tra le quali, neanche a dirlo, spiccano le solite cooperative rosse aderenti alla Legacoop, l'associazione fino a non molto tempo fa presieduta dall'attuale ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Basta andare a vedere chi si è portato a casa la precedente edizione del «multiservizio tecnologico integrato» per rendersene conto. In prima fila ci sono Cns-Consorzio nazionale servizi e Manutencoop, i due colossi bolognesi che nell'ottobre del 2012 avevano già messo in cascina tre lotti del valore massimo di 244,8 milioni. Tra l'altro è il caso di notare che Cns e Manutencoop, il cui presidente Claudio Levorato è indagato nell'ambito dell'appaltopoli Expo 2015, sono tra le cooperative in lizza anche per l'aggiudicazione di consistenti fette di un'altra maxicommessa della Consip, ovvero quella da 2,7 miliardi per la manutenzione e pulizia degli immobili pubblici (vicenda di cui il Giornale si è occupato il 13 maggio scorso). Insomma, una cuccagna inesauribile.

Le cifre messe sul piatto dal Tesoro, per l'ultimo appalto relativo alla fornitura di energia a ospedali e Asl, sono da far tremare i polsi. In tutto parliamo di 16 lotti geografici, di cui 12 ordinari (che rimarranno attivi 24 mesi) e 4 accessori (12 mesi eventualmente prorogabili di altri 12). Il valore massimo è di 2,05 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersi 410 milioni calcolati sull'intera durata dei singoli contratti di fornitura, che può variare da 5 a 7 anni. Di sicuro questi 2,5 miliardi rappresentano un aumento di spesa potenziale non indifferente rispetto al valore massimo di 679 milioni della precedente gara del 2012. Incremento che ha una sua giustificazione, vista l'estensione dei lotti geografici della nuova procedura. Naturalmente la Consip, come del resto esige il suo core business , fa tutto questo per garantire risparmi ad Asl e ospedali. La stessa società, nei documenti di gara, ricorda come la prima edizione del bando (che scadrà nel 2015) ha visto finora acquistare servizi per 476 milioni di euro, con un risparmio di 71 milioni calcolato sull'intera durata contrattuale. Fatto sta che proprio in quell'ottobre del 2012 Cns riuscì ad aggiudicarsi due lotti per un massimo di 163,2 milioni di euro, per giunta in Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, ovvero quelle regioni «rosse» in cui lo strapotere delle associate a Legacoop è più che consolidato. Manutencoop, dal canto suo, portò a casa un lotto da 81,6 milioni in Puglia e Basilicata. Altri tre lotti vennero aggiudicati a una delle società che più fa concorrenza alle coop rosse, Cofely Italia, controllata dai francesi di Gaz de France-Suez. Insomma, sono fondamentalmente queste le società che si daranno battaglia per la nuova commessa da 2,5 miliardi.

Nel frattempo le coop rosse stanno aspettando con «trepidazione» le fasi finali dell'aggiudicazione dell'altra supercommessa da 2,7 miliardi per il « facility management », nel quale rientrano servizi come manutenzione, pulizia, reception e facchinaggio per gli immobili delle pubbliche amministrazioni. Anche in questo caso nella precedente edizione le affiliate a Legacoop avevano fatto bei colpi, conquistando 4 lotti su 12 per un totale di 284 milioni: la Coopservice di Reggio Emilia in Emilia Romagna e Liguria (91,5 milioni), Manutencoop in Toscana e Umbria (70,5 milioni), Cns in Sardegna e Lazio (52 milioni), la Copma di Ferrara in Abruzzo e Marche (70 milioni). Il fatto è che la battaglia su quest'ultima edizione del facility management è così aspra che la Consip è stata costretta a prorogare più volte il termine di presentazione delle offerte. L'originaria data del 19 maggio 2014 è stata prima spostata al 19 giugno e poi allo scorso 7 luglio. Infine non si può fare a meno di ricordare che gli onnipresenti Cns e Manutencoop, nel settembre del 2013, si sono aggiudicati pure sei lotti sui 14 dell'ennesimo maxibando Consip per la pulizia delle scuole.

Cns, in particolare, si è portato a casa un fetta del valore massimo di 415,3 milioni, mentre Manutencoop un'altra da 294 milioni. Anche qui, guarda caso, in regioni come Emilia Romagna, Umbria, Marche e Lazio. Perché quando le coop rosse giocano in casa sembrano davvero imbattibili.

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