Il Consiglio dei ministri ha approvato il rinvio delle elezioni regionali e amministrative previste per questa primavera. È quanto si apprende dalle agenzie. A breve andranno a scadenza i consigli regionali di Campania, Liguria, Puglia, Toscana, Marche, Veneto e Valle d’Aosta e i consigli comunali di circa mille enti locali. A causa dell’emergenza coronavirus, gli organi resteranno in carica per un determinato periodo di tempo.
Il rinvio
Come riporta l'Adnkronos, il consiglio dei ministri punta su una finestra che va da settembre a fine ottobre per le Regionali. Per i Comuni, invece, resterebbe valido quanto scritto nella bozza circolata venerdì scorso: le amministrative si terranno tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Sulle regionali, invece il testo sarebbe stato modificato durante la riunione dei ministri. Nel frattempo, la durata degli organi regionali è stata posticipata al 31 agosto. Secondo fonti governative, la data delle elezioni regionali potrebbe essere fissata nelle 4 domeniche prima della scadenza e fino a 66 giorni dopo, ossia tra il nove agosto e il 1 novembre.
L’ipotesi di un rinvio circolava già da inizio marzo, così come per il referendum sul taglio dei parlamentari. Ma intanto la questione era all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri che si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi. Al primo punto della riunione c’era infatti un decreto legge "in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020".
Come detto erano sette le Regioni chiamate alle urne: Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle D'Aosta. La prima ad andare al voto, già ieri domenica 19 aprile, sarebbe dovuta essere la Valle D'Aosta. Ricordiamo che in questa regione a metà dicembre si era dimesso il governatore Antonio Fosson.
Le motivazioni erano legate all'avviso di garanzia per scambio elettorale politico mafioso nell’ambito di una inchiesta condotta dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Torino sul condizionamento delle elezioni Regionali del 2018 da parte della 'ndrangheta.Tra gli oltre mille Comuni interessati dalle elezioni ci sono 18 capoluoghi di provincia. Tra le città che torneranno al voto ci sono Arezzo, Bolzano, Reggio Calabria, Trento, Venezia e Viareggio.
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