Per le presentazioni del suo "Il Mostro", l'ultimo libro in ordine di tempo, il leader d'Italia Viva Matteo Renzi sta utilizzando un simbolo: una "R" rovesciata che aveva già suscitato parecchia curiosità. Oggi l'ex presidente del Consiglio è tornato sul significato della lettera scelta per la comunicazione politica di questa fase.
"La "R" - ha fatto presente l'ex premier, mentre era ospite di Omnibus, su La7 - sta diventando il simbolo di chi non si accontenta di come vanno le cose e vuole rovesciare, penso che la rivedremo in futuro". Del resto la medesima simbologia appare anche sulla copertina dell'opera libraria edita da Piemme. Quella tramite cui il fondatore d'Iv ha riletto gli ultimi dieci anni di passaggi politici, rivelando più di qualcosa in materia di Giustizia, politica e non solo.
Chiaro che le suggestioni sulla "R" non mancano: dalla "Rottamazione" che ha fatto le fortune dell'ex presidente del Consiglio nella prima fase della sua ascesa alla possibilità che la lettera rovesciata possa essere usata, nel prossimo avvenire, pure per finalità partitiche: si vedrà. Certo è che Matteo Renzi, nel corso dell'ospitata di oggi, ha affrontato anche numerosi temi legati alla stretta attualità.
Rispetto alle elezioni amministrative - ad esempio - l'ex premier ha ribadito come il suo partito stia preferendo operare delle scelte in grado di superare le connotazioni ideologiche: "Alle Amministrative, io credo che un partito come il nostro, che ha fatto la differenza a livello nazionale, debba scegliere sul territorio i più bravi e non inseguire appartenza ideologica sul Comune. Poi per il 2023 vedremo. L'esempio che faccio è Marco Bucci a Genova, che sosteniamo convintamente. Ma in tanti altri Comuni stiamo con il centrosinistra: a Como, Barbara Minghetti è bravissima".
Di nuovo evidenziato, quindi, il sostegno nei confronti del primo cittadino uscente nel capoluogo ligure. Renzi ha anche voluto ribadire come non sia vero che a Palermo Italia Viva sostenga la coalizione di centrodestra.
C'è stato spazio anche per parlare di Giustizia:"Dopo Bonafede è arrivata Cartabia: ha migliorato molto ma non risolve i problemi della giustizia. E' stata inutile la riforma. Inutile è meglio di dannoso. Ma le riforme che ha proposto sono riforme che non cambiano i problemi. Anche perchè nell'ufficio di Cartabia ci sono magistrati che detengono il potere, che decidono, e scrivono fisicamente le leggi". Insomma la svolta auspicata, per il leader d'Iv, non è ancora arrivata.
In un ulteriore passaggio, l'ex presidente del Consiglio ha voluto rivolgere un plauso a Mario Draghi per le modalità attraverso cui il presidente del Consiglio sta gestendo, sotto il profilo diplomatico, il dossier ucraino: "Se quelli che devono fare i
diplomatici attaccano i leader o i presidenti che sono parti in causa non aiutano", ha tuttavia fatto presente. Poi su Draghi: "Al bar uno può dire quello che vuole, in diplomazia no. Quindi bene Draghi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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