Così Cottarelli smaschera Letta: "Ecco perché mi ha candidato"

L'economista difende la propria decisione di correre come capolista Pd al Senato nella circoscrizione Lombardia 2

Così Cottarelli smaschera Letta: "Ecco perché mi ha candidato"

È un Carlo Cottarelli sicuro del fatto suo, quello intervistato dal Corriere della sera. L'economista non ha alcun ripensamento per il fatto di avere accettato la candidatura propostagli dal Partito democratico, compagine per la quale correrà in qualità di capolista al Senato nella circoscrizione Lombardia 2.

"L'Italia è a un punto di svolta, e mi sembra giusto dare un contributo", dichiara Cottarelli ai microfoni del Corriere, spiegando i motivi per cui non ha avuto alcuna remora ad accettare la proposta dei dem. La decisione è stata rapida, dato che alle prossime elezioni si scontreranno "due visioni molto diverse di come dovrebbe funzionare il Paese", e la sua personale sarebbe più vicina a quella del Pd. "Sulle priorità dell’economia e sul rapporto con l'Europa mi sento molto più vicino a una visione che non è quella del centrodestra", aggiunge ancora.

Poco importa all'economista se in tanti hanno sollevato più di qualche perplessità, in particolar modo per il fatto che lo stesso Cottarelli è autore del programma di Azione, partito guidato da Carlo Calenda. "Ho solo coordinato il gruppo di esperti che ha preparato gli otto rapporti dai quali poi il partito ha scelto cosa prendere per il programma", minimizza il neo candidato dem al Senato. Quanto al fatto di essere entrato in una coalizione dalle mille anime, che include anche Sinistra italiana, l'ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale ha una sua motivazione di fondo:"Con questa legge elettorale è importante presentarsi insieme, anche se questo implica allearsi con forze con le quali non si è d'accordo su tutto. Azione ha fatto una scelta diversa, legittima per carità, ma a Calenda dico che anche la mia lo è ". Cottarelli riferisce di aver fatto sempre parte"dell'area liberal democratica", rivelando di aver votato in passato proprio per il Pd e di essersi schierato dalla parte di +Europa in occasione delle ultime consultazioni elettorali. Ma allora perché la scelta di accettare di candidarsi per una coalizione così distante dai propri principi? L'economista pare avere, quantomeno a parole, le idee chiare: "Credo di essere stato coinvolto per evitare uno sbilanciamento troppo a sinistra".

In realtà uno sbilalanciamento a sinistra c'è eccome, e neppure troppo velato. Basta dare uno sguardo alla composizione della coalizione per vedere che fra le sue fila sono annoverati rappresentanti dei Verdi, membri di Sinistra Italiana e pure ex grillini. Questa mitigazione, insomma, pare esistere più nelle parole di Cottarelli che nei fatti.

Circa un probabile confronto con l'ex ministro dell'Economia Giulio

Tremonti nell'uninominale, Cottarelli così commenta: "Io sono candidato a Cremona. Mi pare che il centrodestra ancora non abbia presentato tutte le candidature. Con Tremonti sarebbe una bella sfida".

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