Ospite di Rtl 102.5, Matteo Salvini ha parlato del prossimo decreto riaperture che dovrebbe essere pronto per metà maggio. Una data importante alla quale l'Italia potrebbe essere completamente riaperta, come spiega il leader della Lega: "Siamo d'accordo con Draghi, entro metà maggio ci sarà un aggiornamento in base ai dati scientifici, se continueranno a essere positivi, dal nostro punto di vista la riapertura deve essere totale, con azzeramento del coprifuoco".
Salvini e il coprifuoco: "Scelta politica"
Matteo Salvini punta sul miglioramento dei dati che, complice la bella stagione e l'incremento ulteriore della campagna vaccinale, dovrebbe proseguire anche nelle prossime settimane. Da oggi gran parte del Paese è tornato in zona gialla con le misure introdotte da Mario Draghi che portano nuove aperture e un senso di ritorno alla normalità, anche se non completo. I ristoranti potranno riaprire solo all'aperto e con distanziamento ma, soprattutto, continuerà a esserci il coprifuoco alle 22, che di fatto limita in maniera netta l'attitivà di ristorazione per cena.
Ci sono poi molte attività che dovranno ancora aspettare per riaprire, secondo un piano scaglionato, e altre per le quali, invece, non è prevista nessuna data. È l'esempio dei centri commerciali, che nella bozza del decreto riaperture era previsto potessero ripartire il 15 maggio e, invece, ancora non hanno certezze. "Se c'è qualcosa che non convince, come il coprifuoco, che non ha senso, ma è scelta politica, lo diciamo. In 24 ore quasi 60mila persone hanno firmato il nostro appello online. Il no al coprifuoco viene dal basso", ha detto tornando sul coprifuoco. Una petizione non partitica, come ha sottolineato Salvini, che "serve a far capire che la gente ha voglia di libertà".
"40 miliardi per le imprese"
"La fine della pandemia è vicina? Lo spero, lo indicano i numeri. Ma spero che qualcuno non dica 'tiriamo giugno, tiriamo luglio'", dice ancora Matteo Salvini in riferimento alle prossime riaperture, "perchè ogni giorno ci sono aziende che chiudono e posti di lavoro che se ne vanno". L'aspetto economico della pandemia ha sempre preoccupato il leader della Lega, che fin dall'inizio si è fatto portavoce degli imprenditori, dei commercianti e di tutti quelli che hanno subito una forte menomazione lavorativa dalle chiusure imposte dal governo. "L'unico vero ristoro è il ritorno al lavoro, però 40 miliardi destinati alle imprese sono già stati stanziati dal Consiglio dei ministri, le richieste sono già partite", ha detto passando alle misure del Recovery plan.
Il Recovery plan
Nel corso della sua intervista a Rtl 1025, però, Matteo Salvini ha avuto modo di parlare anche delle ore convulse che hanno preceduto l'approvazione del Recovery plan: "Draghi che chiama Von der Leyen? Applausi, ha detto che l'Italia merita rispetto e sui fondi europei decidiamo noi, in base alle regole". Sono tante le riforme presenti nel Recovery ma c'è un grande assente per la Lega, come spiega il suo leader: "Nel piano per noi della Lega manca qualcosa, come il Ponte sullo Stretto. Sarebbe un'opera che farebbe parlare dell'Italia in tutto il mondo".
Il nodo pensioni
Salvini è riuscito anche a fare un passaggio sulle pensioni e sulla discussione relativa allo spostamento del limite pensionabile verso l'alto: "L'ultima cosa da fare è aumentare l'età pensionabile, aiutare il ricambio generazionale è fondamentale, non aumentare le tasse è fondamentale, siamo entrati al governo per questo. Rinnovare quota 100 per il 2022 sarebbe a costo zero, alzare l'età pensionabile sarebbe una scelta ideologica, aumentare le tasse e l'età per andare in pensione è fuori discussione".
La permanenza in maggioranza
Dalla maggioranza Matteo Salvini non se ne vuole andare, soprattutto per rispettare l'impegno assunto con Sergio Mattarella: "Per questo lavoriamo insieme al Pd. Oggi il presidente Draghi viene in Parlamento a presentare il Pnrr, noi ci stiamo lavorando giorno e notte, essere al governo significa partecipare al futuro del Paese, a volte vinci le tue battaglie, a volte le perdi". Ma il governo di unità nazionale ha molti limiti e lo stesso Salvini non crede alla sua esistenza di lunga durata, anzi: "Prima rimettiamo in piedi il Paese poi torniamo a dividerci. Alcune scelte, non scientifiche, del ministro Speranza non mi sono piaciute perché sono scelte ideologiche".
Beppe Grillo
Salvini ha commentato anche l'ormai celebre video di Beppe Grillo: "Il video di Grillo? Non l'ho capito, non ho capito i suoi atteggiamenti, non commento quanto ha detto da padre". Poi la stoccata: "Quello che mi ha fatto inorridire dal punto di vista politico è il fatto che abbia messo sul banco degli imputati una ragazza che ha denunciato una violenza otto giorni dopo. Ha mancato di rispetto a milioni di donne, io non lo avrei fatto".
Letta e Speranza
Sulla mozione di sfiducia, poi, ha aggiunto: "Su una commissione d'inchiesta penso ci siano i numeri in Parlamento, sulla mozione no".
La convivenza con forze di partito così diverse non è facile e Salvini non lo nasconde: "Quando mi hanno chiesto se fossi disponibile a stare in un governo che rilanciasse l'economia ho detto sì. Con 120mila morti l'ultima cosa che mi interessa sono i sondaggi e il consenso, però Enrico Letta non deve provocare quotidianamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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