Dopo aver ottenuto una data certa per la ripartenza e una serie di riaperture per consentire agli italiani di respirare un po' di libertà, la Lega alza ancora il tiro e si fissa un nuovo obiettivo: eliminare il coprifuoco. Il traguardo che il Carroccio vorrebbe raggiungere è stato reso noto proprio da Matteo Salvini, che entro metà maggio vorrebbe arrivare all'eliminazione del divieto di spostamento dalle 22 alle 5 e incassare il via libera per l'estensione delle riaperture dei locali anche al chiuso. "Bisogna ritornare alla normalità, con buona pace di alcuni sciagurati del Pd, come Francesco Boccia (che querelerò visto che dice che io nego il Covid)", ha dichiarato l'ex ministro dell'Interno in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Si guarda con ottimismo alla possibilità di spostare le lancette più avanti di una o due ore, vietando la circolazione a partire dalle 23.00 o da mezzanotte.
Frenata da palazzo Chigi
Ma la partita non sarà affatto facile da portare a casa. Da palazzo Chigi infatti è arrivata una frenata: in settimana dovrebbe riunirsi la cabina di regia tra il premier Mario Draghi e i partiti di maggioranza per discutere del pass per muoversi tra Regioni di colori diversi e per partecipare a determinati eventi, ma il tema del coprifuoco non sembra essere sul tavolo. Uno dei ministri del governo tiene infatti a precisare che sulla questione "non c'è nulla da dire, non è in discussione. Punto". Non è da escludere che la Lega possa approfittare dell'incontro per rilanciare la richiesta, ma la stessa fonte assicura che "su questo non troverà margini, né in Draghi né nelle altre forze di governo".
Dello stesso parere Pierpaolo Sileri, secondo cui non bisogna correre troppo: l'incidenza dei contagi è ancora alta e bisogna scendere sotto i 5 casi ogni 10mila abitanti. "I numeri attuali, seppur migliori, non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni. Portare l'Rt di molto sotto lo 0,8 permetterà di alleggerire alcune misure e allungare il coprifuoco fino a toglierlo del tutto, ma non corriamo troppo", è la posizione del sottosegretario alla Salute.
Quanto al pass sarà necessario aver fatto il vaccino, essere guariti dal Covid-19 nei sei mesi precedenti oppure essersi sottoposti a un tampone che attesti di non esserne affetti. Si sta lavorando per avere una soluzione operativa entro il 26 aprile ma i tempi potrebbero allungarsi: ecco perché al vaglio vi è un'opzione transitoria "sostitutiva del pass vero e proprio".
Infatti "occorrerà qualche giorno in più" per arrivare alla definizione del percorso per il documento definitivo. Comunque, assicura una fonte all'Adnkronos, ci si lavorerà "di buona lena già da questa settimana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.