Decreto Bollette, il governo boccia aumenti di spesa

Niente rinvio per le polizze catastrofali. Riammesso solo il bonus elettrodomestici

Decreto Bollette, il governo boccia aumenti di spesa
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Niente rinvio delle polizze catastrofali, sì allo sconto in fattura per usufruire del bonus elettrodomestici. Due emendamenti di Fdi al dl Bollette dichiarati inammissibili in commissione Attività produttive alla Camera ieri hanno creato un piccolo caso, più politico che di sostanza vista la minima portata delle richieste di modifica. Tant'è vero che in serata i ricorsi hanno premiato quello sullo sconto per gli elettrodomestici, ma non quello sull'obbligo di assicurazione. Si può, tuttavia, affermare che si sia plasticamente manifestato una sorta di «spartiacque» tra i pezzi di maggioranza molto sensibili alle istanze del mondo produttivo e quelli, invece, più attenti alla sostenibilità dei conti pubblici, già messi alla prova dai circa 3 miliardi di interventi per far fronte al caro-energia.

La proposta di modifica del bonus, avanzata da Silvio Giovine (Fdi), puntava ad evitare il click day (ossia il giorno nel quale i rivenditori devono inserire i dati degli sconti applicati rischiando, talvolta, di non ottenere nulla per i clienti, ndr) introducendo il meccanismo dello sconto in fattura, lo stesso utilizzato per il Superbonus. L'Aires, l'associazione dei retailer elettrodomestici specializzati, aveva chiesto di adottare una strategia alternativa per non penalizzare la clientela dei negozi fisici. Da qui l'emendamento per applicare lo sconto immediatamente sull'acquisto. Identico discorso per il rinvio dell'obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali, misura per le imprese che dovrebbe entrare in vigore il primo aprile. La proposta di Fratelli d'Italia, a prima firma del deputato Riccardo Zucconi, mirava a rinviarne l'applicazione di sette mesi, sollecitando una riflessione più ampia su premi, accertamenti e sanzioni.

Non è andata a meglio a Marco Osnato, responsabile economia di Fdi, che proponeva di non far salire al 50% la tassazione sulle auto aziendali concesse come fringe benefit lasciandola al 25% per quelli concessi in uso promiscuo dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2024, nonché i veicoli ordinati dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e concessi entro il 30 giugno prossimo. Come detto, gli aggravi di spesa sono stati attentamente passati al setaccio dal presidente leghista della commissione Alberto Gusmeroli. Ma, al di là degli esiti dei ricorsi, è evidente che in maggioranza c'è chi, da una parte, vuole un segnale concreto a favore del mondo produttivo, mentre dall'altra si staglia la figura del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, principale garante della tenuta dei conti pubblici, che deve tenere conto della pressione europea sul bilancio dello Stato.

Il tema delle polizze obbligatorie per le imprese è infatti legato alla necessità di ridurre il peso della spesa pubblica sugli interventi post-calamità, ma gli imprenditori lamentano tempi ristretti e costi elevati. Sullo sconto in fattura non c'è neanche da discutere: vale l'esperienza negativa del Superbonus.

Intanto, il comitato Energia per tutti ha annunciato il deposito di un'iniziativa

referendaria per abrogare la norma che consente ad Arera di includere nelle bollette elettriche gli oneri generali di sistema, aumentando i costi del 21-28% per famiglie e imprese. La raccolta di 500mila firme inizierà a giugno.

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