Come se non bastassero le polemiche e le fortissime tensioni divampate tra maggioranza ed opposizione sul decreto Covid, nelle ultime ore il clima politico si è surriscaldato ancora di più per la presunta affermazione fatta dalla deputata Sara Cunial, ex M5s e ora al gruppo Misto, contro il presidente della Repubblica.
Nella dichiarazione di voto sul decreto, la parlamentare avrebbe usato il termine "virus" riferendosi a Sergio Mattarella. A denunciare quanto accaduto è stato il deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, che a termine seduta ha invitato la presidenza della Camera a verificare, attraverso stenografici e registrazione, le parole della collega per accertare se esiste il presupposto per il reato di vilipendio del Capo dello Stato. Stessa richiesta è stata immediatamente avanzata dal Pd con Enrico Borghi: "Chiediamo sia acquisita agli atti la sbobinatura, abbiamo capito che la parola 'virus' era riferita in maniera esplicita al Capo dello Stato". Anche Iv si è aggiunta alla richiesta.
Il presidente di turno, Fabio Rampelli, ha spiegato: "Ho stigmatizzato" le parole di Cunial "ma avevo l'incertezza se l'epiteto fosse rivolto al presidente del Consiglio o al presidente della Repubblica, nel primo caso sarebbe comunque grave ma non un reato, nel secondo sì. Acquisiremo la registrazione" e, ha assicurato Rampelli, la presidenza valuterà.
Il deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, intervenendo in Aula non ha risparmiato critiche ai pentastellati che hanno preso le distanze dalle affermazioni della parlamentare ex grillina: "I 5stelle si indignano per le parole della Cunial ma l’hanno fatta eleggere loro e lei enuncia le stesse teorie complottiste che portavano avanti anche loro prima di scoprire il conformismo del potere".
La Cunial, nota per le sue posizioni No vax, nel suo intervento alla Camera è stata durissima e estremamente provocatoria. "I nostri bambini andranno a scuola coi braccialetti per abituarli ai lager virtuali", è uno dei passaggi della dichiarazione di voto sul decreto Covid della deputata. La stessa Cunial ha lanciato una invettiva contro Bill Gates responsabile, a suo dire, di una politica pro-vaccini che "e' riuscita a sterilizzare milioni di donne in Africa".
La deputata, inoltre, ha aggiunto che "i vaccini sono strumenti di riprogrammazione del nostro sistema immunitario". Per la Cunial "il vero obiettivo di tutto questo è il controllo totale, il dominio assoluto sugli esseri umani".
Ed ecco il passaggio "incriminato". "Mentre voi stracciate il codice di Norimberga con Tso, multe, deportazioni, riconoscimenti facciali e intimidazioni, avallate dallo scientismo dogmatico protetto dal nostro pluri-presidente della Repubblica che è la vera epidemia culturale di questo Paese, noi fuori con i cittadini moltiplicheremo i fuochi di resistenza in modo tale che vi sia impossibile reprimerci tutti", ha affermato la Cunial.
La deputata, infine, ha inviato un messaggio al premier: "Caro presidente Conte la prossima volta che riceve una telefonata dal filantropo Bill Gates la inoltri alla corte penale internazionale per i crimini contro l'umanità.
Diversamente ci dica come dovremo giudicare l'amico avvocato che prende ordini da un criminale". L'intervento della Cunial è stato accolto dal brusio di protesta di molti colleghi. Il presidente Rampelli, però, è intervenuto per difenderne il diritto di parola.
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