Alla Difesa il piatto piange ma la Marina non ha rivali

Nonostante l'Italia sia il Paese Nato che investe meno sulle armi, in mare siamo all'avanguardia

Alla Difesa il piatto piange ma la Marina non ha rivali

La Marina militare italiana ha una lunga storia e tradizioni radicate. Non parliamo solo delle guerre in cui è stata protagonista con i suoi uomini e i suoi mezzi. Da circa tre decenni, infatti, questa Forza armata è impegnata, oltre a controllare i mari italiani e a garantire la sicurezza del Paese, nelle missioni internazionali, sotto l'egida della Nato, dell'Unione europea e delle Nazioni Unite. Solo negli anni Cinquanta, venuti meno i vincoli del Trattato di Pace di Parigi, l'Italia ha potuto cominciare a dotarsi di un dispositivo aeronavale in grado di fronteggiare gli impegni in seno all'Alleanza Atlantica. E così, soprattutto, con gli anni Ottanta, c'è stato un ridimensionamento e un rilancio della nostra Marina che ha potuto mettere in campo portaerei e sommergibili, prima vietati dagli accordi internazionali.

Ma qual è lo stato della Marina Militare italiana del XXI secolo? In continuo ammodernamento, bilanci permettendo. Siamo tra i Paesi della Nato che spendono meno per la difesa, e questo limite penalizza tutte le Forze Armate italiane. Ma ciononostante riusciamo a mettere in campo un dispositivo militare rispettabile. La Marina dispone infatti di una flotta moderna e operativa, anche se alcuni mezzi seppure efficienti sono ormai superati. Ma vediamola nel dettaglio, a partire dall'ammiraglia, la portaerei Cavour, che può imbarcare tutti 18-20 aeromobili, dagli elicotteri ai velivoli a decollo verticale AV-8B (in futuro sono previsti gli JSF- Joint Strike Fighter). La portaerei Garibaldi che può imbarcare 12-18 aeromobili (elicotteri o velivoli a decollo verticale). Poi ci sono 4 sommergibili della classe Sauro, 3 sommergibili della classe Todaro, 2 caccia lanciamissili, 2 cacciatorpediniere lanciamissili, 5 fregate multiruolo, 7 fregate, 4 pattugliatori d'altura, 2 pattugliatori di squadra, 6 pattugliatori OPV, 4 pattugliatori costieri, 2 corvette, 10 cacciamine, 2 navi rifornitrici di squadra, 1 nave supporto logistico, 1 nave supporto polivalente, 17 navi da trasporto. A queste vanno aggiunte 3 navi d'assalto anfibio (San Giorgio, San Giusto e San Marco), che possono trasportare oltre 300 Fucilieri del San Marco ciascuna, con relative attrezzature e mezzi blindati e corazzati. Fanno parte della flotta anche le navi d'addestramento, le navi scuola e quelle idrografiche. Insomma, un dispositivo di tutto rispetto nel Mar Mediterraneo e non solo. Non a caso, le unità della Marina militare sono state chiamate a partecipare alle missioni internazionali, a partire dal 1982, con la prima missione in Libano, ma erano presenti anche in Somalia, nelle Guerre del Golfo, nell'operazione Enduring Freedom, fino alla Sea Guardian nel Mediterraneo e alla Atalanta nel Corno d'Africa contro la pirateria.

Ma c'è anche l'Aviazione navale, che dal 1989 ha potuto dotarsi di velivoli ad ala fissa. Sono circa 2mila fra uomini e donne che operano in quest'arma. Gli aeromobili a disposizione sono circa 70, con elicotteri d'assalto e antisom AB-212, elicotteri antisom, antinave e trasporto truppe SH-90, elicotteri EH-101 per operazioni speciali, aerei Atlantic MK-1 per il pattugliamento, aerei p-180 Maritime per il trasporto persone e, infine, gli aerei da combattimento AV-8B a decollo verticale. E' in programma la graduale sostituzione di questi ultimi con gli JSF (F-35B) nella versione a decollo corto e ad appontaggio verticale, che dovrebbero cominciare a essere operativi nel 2023.

Ultimi, anche se non per ordine d'importanza, sono i fanti di Marina del San Marco e gli Incursori del Comsubin, veterani delle Forze speciali. Gli incursori sono circa 150/200 è sono stati impiegati in questi ultimi anni in quasi tutte le missioni internazionali, dall'Iraq all'Afghanistan, dal Libano ai Balcani, dalla Somalia al Ruanda. Teatri di conflitti in cui sono stati impegnati anche i Fucilieri di Marina, oggi inquadrati nella Brigata Marina San Marco, composta da tre reggimenti, con un totale di circa 3mila uomini.

La Brigata può contare su tre navi d'Assalto anfibio (San Giusto, San Giorgio e San Marco), che oltre a poter imbarcare un battaglione di fucilieri ciascuna con decine di mezzi blindati, hanno una pista d'atterraggio capace di ospitare tre elicotteri.

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