Novantuno anni appena compiuti, fiero tradizionalista e molto vicino a Ratzinger, il cardinale Joseph Zen, arcivescovo emerito di Hong Kong, ha sempre criticato l'accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi che la Santa Sede ha firmato con la Cina nel settembre 2018, rinnovato la scorso ottobre. Parla della santità di Ratzinger, si dice d'accordo con monsignor Gaenswein sul tema della messa in latino, chiede a Bergoglio un cambio di passo, e racconta come vive questo momento di prova, dopo che lo scorso maggio la polizia lo aveva arrestato rilasciandolo poi su cauzione - per «collusione con forze straniere» nell'ambito della gestione di un fondo che ha aiutato i manifestanti arrestati durante le proteste pro-democrazia e anti-Cina nel 2019 a pagare le spese legali e mediche.
In occasione dei funerali di Benedetto XVI lei ha incontrato il Papa. Di cosa avete parlato?
«È stato un incontro meraviglioso, molto caloroso. Ho ringraziato il Papa per il buon vescovo nominato ad Hong Kong nel 2021. Mi ha risposto: 'Lo so bene, è un gesuita!'. Ho poi raccontato la mia esperienza pastorale nelle carceri di Hong Kong. In questi 10 anni ho battezzato diversi prigionieri. Francesco si è detto molto felice per questo mio ministero».
La morte di Benedetto XVI ha fatto riemergere contrapposizioni tra tradizionalisti e progressisti. Cosa pensa delle affermazioni di monsignor Gaenswein nel suo ultimo libro?
«Non ho ancora letto il volume ma credo che sarà interessante. Sono d'accordo con monsignor Gaenswein sul tema della messa in latino. Le generalizzazioni tendenziose nella Traditionis custodes di Francesco hanno ferito i cuori di molte persone. Leggendo il motu proprio e la lettera del Papa ai vescovi, si nota una 'facilità' e una 'tendenziosità' nel collegare il desiderio di usare la forma straordinaria della messa con un giudizio negativo sulla forma ordinaria della messa, o una tendenza a collegare il rifiuto di accettare la riforma liturgica con un rifiuto totale e profondo del Concilio Vaticano II. Gli anti-Ratzinger del Vaticano non possono aspettare pazientemente che la messa tridentina muoia insieme alla morte di Benedetto XVI, invece di umiliarlo in questo modo?»
Francesco cambierà la sua linea?
«Non lo so, ma spero che ci sia un cambiamento. Siamo molto preoccupati di cosa potrebbe accadere con il Sinodo dei vescovi. E temo che il Sinodo ripeta lo stesso errore della Chiesa olandese di 50 anni fa, quando i vescovi fecero marcia indietro e accettarono che i fedeli guidassero la Chiesa; poi il loro numero diminuì. Preghiamo affinché il nostro Papa abbia maggiore saggezza».
Anche Bergoglio potrebbe dimettersi?
«Penso di sì, se il Papa avrà gravi problemi di salute dovrebbe prendere in considerazione l'idea di dimettersi. Benedetto XVI ha offerto un ottimo esempio».
I fedeli chiedono che Ratzinger sia Santo subito. Cosa ne pensa?
«Durante il funerale anche io ho sentito fedeli e sacerdoti gridare 'Santo subito'. È un augurio che condivido totalmente. Ora Benedetto XVI prega e intercede per tutti noi».
Come vivono i cattolici in Cina?
«È una situazione difficile, non dobbiamo mai dimenticare di pregare in questi tempi duri.
Molti fedeli testimoniano la propria fede con coscienza ma sappiamo che quando la situazione diventa difficile, alcuni pensano solo al proprio interesse. Continuiamo a sostenere la verità, la giustizia e la carità. Le tenebre non vinceranno sulla luce».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.