Disegno pacifista della figlia sui social: catturato il papà

L'uomo era evaso dai domiciliari. Zurigo condanna i 4 banchieri che favorirono l'amico di Putin

Disegno pacifista della figlia sui social: catturato il papà

È stato arrestato a Minsk, capitale della Bielorussia, Alexei Moskalev, l'uomo russo fuggito dopo esser stato condannato a due anni di carcere per aver «screditato la Russia» postando sui social media un disegno «pacifista» realizzato dalla figlia di 13 anni che illustrava dei razzi lanciati contro una famiglia ucraina. L'uomo era stato messo sotto inchiesta e aveva criticato sempre sui social i metodi usati dalla polizia russa nei suoi confronti, «meritandosi» la condanna e la separazione dalla figlia Masha, a sua volta trasferita in un centro di accoglienza statale.

L'uomo, 54 anni, che era agli arresti domiciliari in attesa di essere tradotto in carcere, tre giorni fa aveva rotto il braccialetto elettronico ed era fuggito a Minsk. Subito si è scatenata una caccia all'uomo condotta grazie a un'operazione di intelligence congiunta «condotta ai più alti livelli» dal servizio segreto russo Fsb e da quello bielorusso Kgb. Secondo quanto riferito da MDmitry Zakhvatov, l'avvocato di Moskalev, questi sarebbe stato seguito nei suoi spostamenti grazie alle tracce lasciate dal suo cellulare.

Agenti del Kgb bielorusso hanno fatto irruzione nell'appartamento in cui Moskalev si nascondeva a Minsk e lo hanno portato in un luogo sconosciuto. Il fermo non è stato confermato dal legale, che viene dato per certo da vari media, fra cui il Guardian. Moskalev era stato difeso perfino da Evgheni Prigozhin, patron della milizia Wagner, che in un appello al procuratore di Tula aveva definito «ingiusta» la sua condanna e scandaloso il fatto che la figlia Masha «sarà costretta a crescere in un orfanotrofio». Da quest'ultimo la figlia mercoledì aveva mandato un messaggio di incoraggiamento al padre: «Sono fiera di te, ricorda che vinceremo. Tutto quello che fai è giusto».

In Svizzera intanto sono stati condannati quattro banchieri che hanno aiutato Sergey Roldugin, un violoncellista soprannominato «il portafoglio di Putin», a trasferire milioni di franchi attraverso conti bancari svizzeri probabilmente destinati al tesoro del presidente russo. La sentenza del tribunale distrettuale di Zurigo motiva la sentenza con il reato di mancanza di diligenza nelle transazioni finanziarie.

I quattro - tre russi e uno svizzero - hanno aiutato Roldugin, che è il padrino della figlia maggiore di Putin, Maria, a depositare milioni di franchi in conti bancari svizzeri tra il 2014 e il 2016. Ai quattro, che non possono essere identificati in base alle restrizioni di denuncia svizzere, sono state inflitte condanne sospese di sette mesi ciascuno.

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