È proprio vero che sono i particolari a fare la differenza. Per esempio: «Beati pauperes spiritu», dice Gesù nel Discorso della montagna. Quindi? «Beati i poveri di spirito» o «Beati i poveri in spirito»? Se ne discute da duemila anni. Ma ora proprio un religioso, un prete, taglia la testa al toro, in negativo, dimostrando di non essere né «povero di spirito», né «povero in spirito». Lui ha ben presente la ricchezza degli altri, e quando la vede in casa loro li accusa di mancata povertà. Don Egidio, parroco di Carmignano di Brenta, al funerale di Sonia Campagnolo, morta di tumore a 47 anni, ha fatto il gran rifiuto, si è fatto da parte. Perché sulla propria epigrafe la signora aveva voluto queste parole: «Il tuo fiore sia un'offerta da devolvere a sostegno della figlia Lisa tramite l'Iban», e a seguire il numero. «Io servo il Signore da 42 anni, ma un Iban sull'epigrafe non l'avevo mai visto. Quella famiglia è diventata improvvisamente povera? No, non lo è». Non sappiamo se don Egidio sia stato offeso più da quel numero lapidario eppure prosaico o dal tenore di vita della ragazza beneficiaria delle donazioni. La quale ragazza, dicono in paese e diciamo noi per inciso, è stata cresciuta soltanto dalla madre, visto che il padre se ne andò quando Lisa, ora ventenne, aveva due anni. Sta di fatto che a benedire il feretro della signora Sonia è stato il parroco in pensione, richiamato alla bisogna. Ma non pensiate che don Egidio sia una specie di diavolo sotto le mentite spoglie dell'abito talare, lui si dà da fare molto, per i poveri, purché siano poveri ufficiali, certificati. Sa anche benissimo che c'è sempre qualcuno più povero dei poveri, e che alla povertà non c'è mai fine, e che la povertà, per tornare al Discorso della montagna, quando è abissale, insostenibile, non si misura più in non-euro, e raggiunge lo «spirito». A quel punto, la povertà non è più un dis-valore, diventa ricchezza. Almeno, questo intendeva Gesù Cristo, par di capire. Mentre don Egidio aiuta i poveri in parrocchia, Lisa studia giurisprudenza a Padova: è la legge della vita, non possiamo fare tutti la stessa cosa.
Un amico della signora Sonia Campagnolo ha detto dopo il funerale che quell'Iban sull'epigrafe ha il significato di una richiesta di «adozione a distanza» per Lisa diretta alla comunità. In fin dei conti, se morire non è una colpa, fare in modo che chi vive possa continuare a farlo bene è un merito. Su questo converrà anche don Egidio.
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