Riconosciuta dalla fede che aveva al dito.
Tutto il resto del corpo di Stefania Crotti, 42 anni, era carbonizzato. È svolta nelle indagini sul cadavere bruciato, che è stato ritrovato venerdì nelle campagne della Franciacorta. Si tratta infatti della bergamasca di Gorlago, madre di Martina, una bambina di sette anni, la cui scomparsa era stata denunciata giovedì scorso dal marito.
Era stato un ciclista, che si trovava a passare in quel francobollo verde bresciano tra Erbusco e Adro, a notare quei resti senza vita, completamente mangiati dal fuoco e a chiamare i carabinieri di Chiari, guidati dal maggiore Carlo Pessini e coordinati dal pm bresciano Teodoro Catananti e dal procuratore facente funzione Carlo Nocerin. Per il riconoscimento ufficiale ci sono volute alcune ore.
Il marito della donna, Stefano Del Bene, aveva sporto denuncia giovedì alle 18, quando non l'aveva vista rientrare a casa. Lei, infatti, era uscita dal lavoro alla PMG Spa, azienda di Cenate Sotto che produce materie plastiche, alle 15.30, come faceva sempre, ma non era tornata dalla famiglia. La sua auto era stata trovata invece fuori dalla ditta.
Con il passare delle ore l'uomo si era preoccupato sempre di più di quella anomala assenza e dopo essere stato nella locale stazione dei carabinieri aveva lanciato un appello su Facebook, chiedendo a chiunque sapesse o l'avesse vista in giro di aiutarlo al più presto a riabbracciare la moglie.
«In molti si sono messi a disposizione delle ricerche aveva raccontato al telefono al Corriere nella serata di venerdì . Sono arrivati anche i nuclei cinofili ma di mia moglie non è stata trovata traccia». Le ricerche erano state diramate dalla prefettura per «allontanamento volontario».
Poi la macabra scoperta. Quella fede ritrovata sui resti di quella donna non ha lasciato spazio a dubbi, anche perché su di essa era stato inciso il nome del marito e la data del loro matrimonio, che risale al 2002. Inoltre è stata identificata grazie a un altro anello e un tatuaggio.
Dettagli inequivocabili, anche se è stato disposto comunque l'esame del Dna dal magistrato, per eludere ogni dubbio.
Dietro al delitto ci sarebbe un movente di natura passionale, che i carabinieri dei comandi provinciali di Brescia e Bergamo stanno cercando di accertare.
I sospetti ricadono su una donna, di 43 anni, rintracciata grazie alle telecamere della zona della ditta PMG, che è stata portata al comando di via Delle Valli per essere interrogata, in presenza di un avvocato.
In passato avrebbe avuto una storia con il marito di Stefania Crotti. E non è escluso che possa non aver agito da sola per vendicarsi di essere stata lasciata. Nelle prossime ore potrebbe scattare il fermo per lei e eventuali complici. TPa
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