Milano. Memoria e futuro. Mentre la politica romana riserva ogni giorno un'insidia e un'incognita, la giornata milanese del presidente del Consiglio Mario Draghi si è mossa simbolicamente fra il Memoriale della Shoah - con la senatrice Liliana Segre e gli studenti di un liceo di Saronno - e la kermesse dedicata alle prospettive ambientali del pianeta, evento in cui - sotto lo sguardo benevolo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - ha incontrato i giovani attivisti impegnati sul fronte dei cambiamenti climatici.
Così, la visita del premier a Milano si è aperta intorno alle 9 e 30 in prefettura, dove Draghi ha incontrato per circa mezz'ora Greta Thunberg, la diciottenne simbolo ormai planetario della battaglia contro il riscaldamento globale. Con lei la ugandese Vanessa Nakate, nuova star del firmamento verde, e Martina Comparelli, milanese di Pero, portavoce italiana di «Fridays for future», già candidata alle Europee con «Possibile» di Pippo Civati nella lista Europa Verde.
«È andata benissimo» ha sintetizzato Draghi, mentre le sue giovani interlocutrici non hanno nascosto una certa dose di scetticismo: «Era d'accordo con noi ma non ci basta», «l'incontro non è durato molto. Avremmo voluto avere più tempo» ha commentato Martina. Impazienza e presunzioni tipiche dell'età e di questa campagna molto mediatica e un po' velleitaria, come dimostra l'obiettivo sventolato a Milano: l'uscita da tutte le fonti energetiche fossili entro il 2030.
Arrivato alla plenaria di «Pre Cop 26» al Mico, Draghi ha salutato affettuosamente Mattarella, accompagnando il «ciao» con un accenno di inchino a mani giunte. Il presidente della Repubblica ha ricambiato il sorriso, rispondendo con un «bene, grazie», e porgendo il pugno, alternativa oramai riconosciuta alla stretta di mano.
Più tardi, Draghi ha dato soddisfazione ai giovani alla plenaria in Fiera, ma non senza una simbolica tirata di orecchie alla stessa Greta, che aveva aperto la tre giorni milanese col colpo a effetto del «bla, bla, bla», il suo rimprovero ai leader mondiali «colpevoli» di fare - sul clima - soltanto discorsi. «A volte il bla, bla bla è solo un modo per nascondere la nostra incapacità di compiere azioni - ha ammonito Draghi di fronte a un Mattarella sorridente sotto la mascherina - ma quando si fanno trasformazioni così grandi è necessario convincere le persone».
La mattinata è proseguita con Mattarella che ha partecipato all'inaugurazione dell'anno accademico all'Università Bicocca, e ha messo in guardia dai rischi dell'immobilismo: «Dobbiamo raccogliere la sfida della modernità - ha avvertito - stiamo uscendo, siamo usciti dalla fase acuta della pandemia, ma questo è il momento di modernizzare il Paese».
Idealmente, in quel momento, le due massime cariche dello Stato stavano tracciando un ponte fra memoria e futuro, con Draghi che si era spostato al Binario 21 della stazione centrale, sede del Memoriale. Ad accoglierlo, il presidente Roberto Jarach e la senatrice a vita Liliana Segre. «Il Binario 21 non è stato soltanto un punto di partenza - ha detto Draghi - ma anche di arrivo, la conclusione della deriva liberticida che ha preceduto la Seconda Guerra Mondiale.
Con le leggi razziali, che dovremmo chiamare leggi razziste, che hanno aperto una nuova stagione di discriminazioni e violenze». «Dobbiamo agire sulle radici profonde del razzismo e dell'antisemitismo - il suo invito - e contrastare le loro manifestazioni violente, arginare ogni forma di negazionismo».
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