
A quell'età ti aspetti che i 16enni si sentano grandi solo a far tardi e a girare in motorino con la ragazza dietro sul sellino. E invece sono i «cavallini» degli spacciatori di Milano, cioè i Glovo nella droga. Vendono stupefacenti, parlano di armi, smerciano proiettili, accerchiano i coetanei per rubare zaini e orologi.
Gli agenti del servizio centrale operativo della Polizia li hanno seguiti a lungo nelle vie della movida, nei punti base dei fornitori di droga, nei locali in cui si infilavano per rubare borse e zaini, hanno monitorato tutti i loro movimenti. Fino a far scattare il blitz. Una maxi retata avvenuta contemporaneamente in varie città d'Italia, da Milano a Palermo. Risultato: 73 in manette, fra cui 13 minorenni arrestati in flagranza o sottoposti a fermo per reati contro la persona (compreso il tentato omicidio).
Altri 142 giovani sono stati denunciati per ricettazione, possesso di armi e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, tra loro 29 minorenni. Sequestrati gioielli e cellulari rubati, pistole e fucili, droga. Sono inoltre stati individuati 600 profili social inneggianti all'odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle Forze di Polizia, nonché all'uso delle armi da fuoco e da taglio.
«A Milano abbiamo controllato quasi 2mila persone e eseguito sequestri significativi di armi - spiega il commissario capo delle volanti di Milano, Filippo Bosi - È stata anche disarticolata quella che era probabilmente un'importante base di sostanze stupefacenti». Per quanto riguarda le armi, specifica Bosi, è degno di nota il sequestro effettuato in un fucile a canne mozze e modificato, quindi particolarmente occultabile e trasportabile, di pistole funzionanti, munizionamento di vario genere, sia proiettili per pistola sia per fucili e sostanze stupefacenti.
Arsenali in mano ai ragazzini. Minorenni coinvolti nelle operazioni della mala, usati dagli adulti e «avviati» all'attività criminale. Un quadro agghiacciante. Lo stesso descritto pochi giorni fa dal rapporto Criminalpol che - a fianco di un calo dei reati - registra un aumento di quelli (anche gravi) compiuti dai minorenni.
E fa una certa impressione sentire certi numeri: gli agenti delle Squadre Mobili, dei Reparti prevenzione crimine e di altri uffici della Polizia di Stato hanno controllato circa 13mila giovani, di cui 3mila minorenni. Sono stati controllati complessivamente 150 immobili, di cui 2 istituti scolastici e 23 strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati.
«Dietro queste condotte criminali, che vanno punite senza se e senza ma - commenta la presidente della Commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza, Michela Vittoria Brambilla ringraziando le forze dell'ordine - c'è un forte malessere che attraversa il mondo giovanile in tutte le fasce sociali e ha profonde radici tra le persone di minore età, private di adeguati modelli di riferimento e sempre più spesso vittime di vecchie e nuove dipendenze, strettamente correlate ad un aumento dell'aggressività e della violenza.
È necessario intervenire in una fase precedente dello sviluppo e formare i formatori: genitori, insegnanti, e tutte le figure che per il bambino/ragazzo rappresentano un punto di riferimento, per evitare che il disagio diventi devianza e la devianza si consolidi in comportamenti criminali. Dover reprimere è già una sconfitta, perché rende il recupero ancora più difficile».
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