Due afghani fermati, nel cellulare avevano video jihadisti

Nella versione fornita quando si sono presentati per la richiesta di asilo politico sono spuntate diverse contraddizioni, nella memoria dei telefoni cellulari sono state trovate immagini di guerra e video inneggianti alla jihad, dall'esame dei loro spostamenti in giro per l'Europa sono affiorate tracce di un passaggio in Francia e Belgio: sono gli indizi che alimentano l'ombra del terrorismo islamico su due afghani di 30 anni, che ora sono rinchiusi nel centro di identificazione ed espulsione di Restinco (Brindisi). Le indagini sono scattate all'Aquila, dove mercoledì i migranti hanno avanzato richiesta di asilo politico. Gli agenti hanno avviato le procedure, e già dalle domande iniziali sono affiorate contraddizioni che hanno fatto scattare i sospetti. I clandestini hanno detto di non conoscersi, ma è stato sufficiente un esame dei tabulati telefonici per accertare il contrario; e ancora: ci sono le immagini di guerra e i simboli dell'estremismo islamico nei loro telefoni, e ci sono gli spostamenti tra Francia e Belgio. Dove non è stata presentata alcuna richiesta di asilo. Quanto basta per indurre la polizia ad avviare verifiche più approfondite. E così è scattato un decreto di trattenimento del questore: gli afghani sono stati trasferiti a Brindisi e intendono fare ricorso contro il provvedimento. Intanto le indagini vanno avanti. Così come proseguono altre indagini sul terrorismo in Puglia, ritenuta un crocevia per i jihadisti.

Proprio dal porto di Bari il primo agosto del 2015 si imbarcò per la Grecia Salah Abdeslam, fino a poco tempo fa l'uomo più ricercato d'Europa, uno del commando del massacro di Parigi. Altre indagini sono state aperte sulla presenza di basi in grado di fornire supporto logistico e documenti falsi ai terroristi.BCas

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