E adesso la ministra grillina sindacalizza le forze armate

La rivoluzione della Trenta: riconosciuto ai militari il diritto di costituirsi in associazioni. Già 12 richieste

E adesso la ministra grillina sindacalizza le forze armate

Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha emanato una circolare con cui disciplina la costituzione delle associazioni militari sindacali. Insomma, anche chi indossa una divisa, a breve, potrà avvalersi del diritto di rivolgersi a una rappresentanza per far valere i propri diritti.

«Come sapete - ha spiegato la titolare del dicastero di via XX Settembre - la Corte costituzionale ha riconosciuto ai militari il diritto di costituire e prendere parte ad associazioni professionali a carattere sindacale. Nella sentenza si legge che è dovere del ministro della Difesa rilasciare «l'atto di consenso». Proprio nei giorni scorsi ha proseguito - ho dato indicazioni al Gabinetto per emettere una circolare che serve proprio a riconoscere il diritto delle associazioni a costituirsi».

Il ministro ha chiarito quindi che «nella circolare sono specificati i criteri e i limiti per la costituzione della stessa associazione. Sono stati fissati gli scopi statutari e i poteri in capo alle associazioni, dall'altro le principali modalità di riconoscimento. Questa circolare - ha detto poi - rappresenta il primo documento ufficiale per il riconoscimento di ciò che tutti i militari aspettano da anni. È un onore, per me, lavorare per il riconoscimento di un diritto sacrosanto delle nostre forze armate». Quello che si sta aprendo è un cambiamento epocale. «Dobbiamo esserne orgogliosi - ha specificato la Trenta - e allo stesso tempo responsabili. I prossimi passi? Occorrerà disciplinare anche la materia. In parole povere occorrerà fare una legge». In Parlamento già sono state depositate alcune proposte. «Mi auguro - ha tenuto a dire - che l'argomento ospiti un ampio confronto. Dovrà essere ascoltata ogni singola voce. Dalla maggioranza alle opposizioni, tutti dovranno partecipare. Ma mi auguro anche che l'argomento si apra in tempi rapidi e - ha concluso - farò il possibile per sollecitarlo. La tutela del personale, in questo caso di quello militare di ogni ordine e grado resta al primo posto delle mie priorità».

Le richieste pervenute, allo stato attuale, sono 12. Con questa circolare il ministro riconosce il diritto ad associarsi. Un passo procedurale che la Difesa ha dovuto fare anche in considerazione della sentenza. La legge serve a regolarne le competenze.

Qualche malumore è scaturito dal Cocer interforze che ieri si è riunito con i rappresentanti di Esercito, Marina, Aeronautica, Guardia di Finanza e Carabinieri. È stata deliberata la necessità di incontrare il ministro quanto prima per discutere proprio della sentenza 120 emessa ad aprile 2018 dalla Corte costituzionale, che ha allargato anche al mondo militare la possibilità di costituirsi in sindacati. Dal ministero, però, fanno sapere che il dialogo col Cocer è aperto. La Trenta ha infatti dato mandato al generale Claudio Graziano, attuale Capo di Stato Maggiore della Difesa, che ha il suo mandato in scadenza, di incontrare i rappresentanti dell'Interforze. Subito dopo lo farà lei. Questo affinché si possa discutere di problemi, eventuali suggerimenti e in modo da calibrare il tiro su una novità che va a cambiare in toto la storia delle Forze armate.

La domanda che tutti si fanno, in questo momento, è: quanto potere avranno i sindacati? E ancora: come si rapporteranno i graduati con le nuove rappresentanze? Che fine faranno i Cocer? Continueranno a esistere o, prima o poi, dovranno cambiare forma e adattarsi al segno dei tempi?

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