Cernobbio (Co). Se al Forum Ambrosetti di Cernobbio uno dei principali argomenti affrontati è la transizione verso le energie «green», a Roma per affrontare la crisi causata dalle forniture intermittenti di gas russo si pensa di ricorrere a uno dei combustibili meno ecologici, cioè il carbone. Secondo fonti bene informate, infatti, il ministro Roberto Cingolani sarebbe pronto a firmare ad horas l'atto che aumenta la potenza produttiva di almeno quattro centrali che utilizzano carbone. Si tratta di due impianti Enel (Torre Valdaliga e Brindisi), di uno di A2a (Monfalcone) e di uno di Ep Produzione (Fusina). Se il flusso di gas da Mosca si dovesse completamente bloccare, si potrebbe potenziare anche la centrale Enel di Termini Imerese.
Il via libera definitivo giungerà successivamente all'ok di Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, all'aumento della capacità una volta verificato che il network di trasmissione non abbia problemi di congestione. Le simulazioni effettuate dal comitato di emergenza insediato presso il ministero della Transizione ecologica hanno evidenziato che il maggior ricorso al carbone potrebbe consentire il risparmio di 1,5 miliardi di metri cubi di gas, ossia la metà di quanto dovrebbe garantire il piano di riduzione di un grado delle temperature del riscaldamento e di un'ora di funzionamento degli impianti.
Intanto, ieri a Cernobbio il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha confermato che il governo varerà «la prossima settimana» un nuovo decreto «che limiti ulteriormente l'impatto del caro energia». Il titolare del dicastero di Via XX Settembre ha ricordato come il costo dell'energia In Italia sia passato «dai 43 miliardi di euro spesi nel 2021, un dato in linea con gli anni precedenti, a una cifra che sarà attorno ai 100 miliardi nel 2022». Ecco perché il governo con il primo dl Aiuti ha stanziato 4 miliardi di euro per contribuire alla campagna di stoccaggio del gas e «abbiamo al momento superato l'83% della nostra capacità di stoccaggio: questo ci aiuterà a superare il prossimo inverno che comunque non si presenta facile» , ha aggiunto Franco.
Le sue parole, inoltre, confermano la validità della stratega di ritorno al carbone attuata da Cingolani.
«Quest'anno abbiamo cercato di accelerare, correndo» per raggiungere l'indipendenza dalle forniture di gas dalla Russia «entro il 2024, ma stiamo cercando di fare anche prima», ha spiegato il ministro dell'Economia. »Stiamo cercando di far riprendere la produzione nazionale - ha poi aggiunto - di dotarci di nuovi rigassificatori, di usare più carbone, che non è bellissima cosa, ma nell'immediato ci aiuta».
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