E il Fmi incalza: «Ora tagliate le pensioni»

RomaIl Fondo monetario internazionale apprezza le intenzioni del governo, meno i risultati. Giudica «ambiziosa» la riforma del mercato del lavoro. Ma ricorda che il debito - quest'anno - salirà al 136% del pil. Ed il deficit toccherà il 3%.

Le previsioni dell'Fmi (che possono essere riviste in negativo entro tre settimane, alla vigilia dell'Annual Meeting di Washington) sono leggermente più positive di quelle dell'Ocse.

Il calo della ricchezza di quest'anno dovrebbe essere limitato allo 0,1% (l'Ocse stima il calo del pil dello 0,4; l'Istat, dello 0,2%), per poi risalire dell'1,1% nel 2015. E suggerisce per il prossimo anno una correzione del deficit strutturale di mezzo punto percentuale: 8 miliardi di euro.

Fra gli interventi della manovra, l'Fmi ritiene la spending review «uno strumento importante»: d'altra parte Carlo Cottarelli ha lavorato al Fondo per anni, ed ora tornerà a Washington in rappresentanza del governo italiano. Ma la revisione della spesa, da sola, non basta. Le analisi dell'Fmi suggeriscono che «senza affrontare l'elevata spesa per le pensioni difficilmente saranno possibili ulteriori risparmi». E ricordano che «la spesa previdenziale italiana è la più alta d'Europa». In più - ricordano - «l'Italia spende sette volte di più per un anziano che per un non-anziano».

E tra i “non-anziani” ci sono i disoccupati. Le statistiche di Washington dicono che quest'anno il tasso di disoccupazione salirà ai massimi dal Dopoguerra. Sarà pari al 12,6%. E resterà sopra il 10% fino al 2017. Per queste ragioni, il responsabile «Europa» del Fondo, Kenneth Kang, «appoggia» la riforma del mercato del lavoro che si sta delineando in Parlamento. «Il contratto unico di lavoro con protezioni crescenti rappresenta, in modo graduale, il modo per chiudere quel gap tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato (il concetto di apartheid di Renzi, ndr ); e fornisce incentivi alle aziende affinché investano in nuova occupazione».

Non manca sul tema il sostegno per una maggiore aziendalizzazione delle forme contrattuali: «Con i salari allineati alla produttività le aziende finiscono per dirottare i lavoratori verso aree di business più produttive».

Nel complesso, il Fondo monetario promuove «l'agenda ambiziosa di riforme. La loro risoluta attuazione è essenziale per creare lavoro ed aumentare il potenziale di crescita».

Tra le riforme essenziali per la crescita, l'Fmi mette anche quella elettorale. In quanto - spiega Kang - «facilita l'approvazione di legislazioni necessarie e fornisce sostegno ad ulteriori riforme».

Per il Fondo è

essenziale per il governo «muoversi in fretta per creare fiducia e ridurre l'incertezza». E passare dalla «fase delle proposte a quella della implementazione».

Come a dire: bene le intenzioni, ancora tutti da vedere i risultati.

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