E Di Pietro sogna: voglio la poltrona di Pisapia

MilanoMilano è stata il suo trampolino di lancio. E dalla Madunina , dopo l'addio a Idv e la parentesi bucolica da contadino, adesso vuole ripartire.

Antonio Di Pietro vuol candidarsi a sindaco di Milano. Vuol spodestare l'arancione Giuliano Pisapia, che ha già annunciato di puntare alla ricandidatura, e riconquistare i riflettori, non più da palazzo di Giustizia ma da palazzo Marino. L'annuncio, a sorpresa, l'ha dato lo stesso Tonino, con un'intervista al Fatto Quotidiano realizzata dall'ex pupilla di Michele Santoro, Beatrice Borromeo. «La mia storia –ha spiegato l'ex pm – mi lega profondamente a Milano, che ha bisogno, ora più che mai, di pulirsi le mani». E, a scanso di equivoci, ha chiarito: «Quando dico che voglio diventare sindaco di Milano non parlo tanto per aprire la bocca».

« Ma g'hoo la nostalgia del mè Milan », ho nostalgia della mia Milano, canta una vecchia canzone popolare milanese. E il Di Pietro che si racconta al Fatto sembra proprio avere questo stato d'animo. Nostalgia di Milano, nostalgia della politica attiva, nostalgia di quei riflettori che proprio Milano per prima gli ha regalato, facendone la star del pool Mani pulite quando faceva il pm, e permettendogli la scalata alla politica.

Ne è passata, da allora, di acqua sotto i ponti. E Tonino, che prima della toga aveva già collezionato due vite - da operaio in Germania e da poliziotto - attualmente non ha nessun incarico. Fa l'avvocato. E fa il contadino. La politica, ormai, è quasi un ricordo. Eppure ha fondato un partito, Idv, è stato in Parlamento (deputato, senatore ed eurodeputato), due volte ministro con Prodi, Lavori pubblici nel '96 e Trasporti e Infrastrutture, dal 2006 al 2008. Appena sei anni e mezzo fa. Ma sembra un secolo.

Che ci azzecca Tonino con Milano? Molto, a suo parere. Più difficile ipotizzare con chi il sindaco Tonino può allearsi. Da escludersi il Pd (ha mollato Idv proprio per il flirt col governo Renzi) che con il segretario milanese Pietro Bussolati, ironizza: «Di Pietro sindaco? Meglio Salvini...». Da escludersi anche i suoi di Idv, con cui ha rotto. Restano i grillini, che all'ex pm non dispiacciono.

Ma lui stesso frena: «Pianificherò le mie alleanze solo con movimenti che sono compatibili con la mia linea». Pisapia e il Pd sono avvertiti. Di Pietro torna in campo. E ricomincia, 22 anni dopo, da Milano: la Milano che, da pm, ha ammanettato.

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