Ecco cosa chiedono i pro-life ai partiti

Family Day e da Pro Vita & Famiglia Onlus hanno stilato una "carta dei principi", un documento che hanno sottoposto a tutti i partiti in cui chiedono più tutele per la vita, la famiglia e più libertà educativa

Ecco cosa chiedono i pro-life ai partiti

Una carta dei principi per richiamare i leader dei vari partiti a promuovere la vita, la famiglia e la libertà educativa è stata diffusa dall’Associazione Family Day e da Pro Vita & Famiglia Onlus in vista delle prossime, imminenti elezioni politiche.

Le due realtà pro-life chiedono un intervento concreto“sulle condizioni sociali, economiche, fiscali e culturali che hanno condotto l’Italia sulla via di un drammatico declino demografico”. Sono convinte che sia necessario aumentare il congedo parentale per entrambi i genitori e che sia “urgente almeno eliminare qualsiasi condizione sociale, economica o personale che oggi obbliga o induce a ricorrere all’aborto per interrompere una gravidanza”. Proprio come prevede la legge 194 del 1978. Ma non solo. I cattolici pro-life vorrebbero che fosse istituita una Giornata Nazionale della Vita Nascente e che venissero investite maggiori risorse a favore delle cure palliative, come prevede la legge 38/2010. Vogliono, inoltre, che sia garantito e tutelato “il fondamentale diritto all’obiezione di coscienza del personale sanitario in qualsiasi circostanza e procedura caratterizzata dalla finalità di arrecare un danno alla vita o addirittura di sopprimerla”. Invitano i partiti a proseguire nella lotta contro la droga e lo spaccio.

Il sostegno alla famiglia è un altro principio irrinunciabile che si concretizza nell'ambito del matrimonio. Matrimonio inteso “come istituto giuridico tramite il quale lo Stato riconosce i diritti della famiglia come società naturale formata da un uomo e una donna (articolo 29 Costituzione)”. L'aiuto alle famiglie contempla sia quelle in formazione sia quelle in cui il matrimonio è in crisi e sono coinvolti dei minori. I cattolici suggeriscono, poi, di implementare i servizi sociali e introdurre il “quoziente familiare”. Si chiede un maggior contrasto alla pedopornografia e alle dipendenze dei giovani: social network, gaming e pornografia.

I cattolici del Family Day e di Pro Vita e Famiglia puntano molto anche sulla libertà educativa. Ribadiscono, quindi, “il diritto e il dovere dei genitori di educare i figli, scegliendo l’orientamento generale dell’educazione nel rispetto dei propri convincimenti religiosi, culturali e morali”. Vorrebbero, dunque, che venissero rimossi gli ostacoli finanziari che impediscono una piena libertà educativa. Secondo i cattolici pro-life “è necessario garantire pari dignità sociale e culturale tra scuole pubbliche statali e scuole pubbliche parificate”. I cattolici pro-life propongono che sia richiesto ai genitori un “consenso informato preventivo nel caso di attività, corsi o progetti che esulano dal normale curricolo scolastico”. Infine, chiedono che le varie forze politiche contrastino “la teoria gender” e la promozione di concetti come la fluidità di genere o l’identità sessuale. Ma non solo.

I pro-life chiedono anche un impegno delle varie forze politiche contro la legalizzazione delle droghe leggere, dell'eutanasia, dell'utero in affitto o della stepchild adoption. Sono, infine, contrari anche all'introduzione del reato di omotransfobia.

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