Ecco i primi passi di Parisi nel ruolo di anti-premier

Berlusconi ufficializza l'investitura: "Saprà riportare i moderati al voto". Convention a Milano il 16 settembre

Ecco i primi passi di Parisi nel ruolo di anti-premier

Ora c'è pure l'ufficialità benedetta da una nota redatta ad Arcore: l'investitura di Parisi a sorta di commissario straordinario di Forza Italia è cosa fatta. «Il presidente Silvio Berlusconi ha incaricato Stefano Parisi di effettuare un'analisi approfondita della situazione politica e organizzativa di Forza Italia e di elaborare un progetto per il rilancio e il rinnovamento della presenza dei moderati italiani nella politica - si legge - Tale progetto dovrà essere orientato alla prospettiva di offrire al Paese una proposta nuova e credibile aperta alla società civile, in grado di riaggregare e di portare al voto i tanti italiani che non hanno più fiducia nella attuale politica ma avvertono una profonda e urgente esigenza di rinnovamento nella gestione del Paese». Non solo: «Il presidente Berlusconi ha altresì apprezzato e condiviso l'iniziativa di Parisi volta a organizzare una conferenza programmatica nel mese di settembre - conclude il comunicato - come contributo alla crescita ideale e culturale per l'area moderata».

E il manager, che aveva incontrato Berlusconi lunedì scorso a cena ad Arcore, s'è già messo in moto mandando una mail ai suoi contatti: «Ciao, come avrai forse letto sui giornali - si legge nel suo messaggio di posta elettronica - le elezioni milanesi non sono state la pagina finale del nostro percorso comune, ma solo l'inizio». Ha voglia di far politica, Parisi. E la vuol fare presentandosi come l'anti-Renzi: «È emersa chiaramente, nel dissestato panorama politico nazionale, l'opportunità di partire dal modello Milano - scrive Parisi - per costruire una alternativa moderna e credibile al governo Renzi». Attenzione, però. Siccome già tra gli azzurri sono partiti i primi mal di pancia riguardanti ruoli e rendite di posizione, Parisi cammina sulle uova: «Si è fatto un gran parlare di leadership, quando il primo problema sono i contenuti: io ho dato la mia disponibilità a contribuire alla costruzione di un programma liberal-popolare concreto e vincente, la cui definizione e condivisione è preliminare a qualsiasi altro discorso». Prima i contenuti e poi le persone; anche se pare evidente che Berlusconi pensi proprio a Parisi come candidato premier e soprattutto come quello in grado di svecchiare il partito. Da qui le fibrillazioni interne che non si placano. Il cantiere ha già una data per la sua apertura: «Con alcuni amici stiamo lavorando in queste settimane per organizzare un grande evento a Milano in cui discutere di idee e mettere a fuoco la nostra proposta: 16 e 17 settembre, segnati questa data - dice Parisi -, ci ritroveremo tutti per far sì che da Milano parta una rigenerazione del centrodestra prima e del paese poi. Il cantiere è appena partito, appena avremo qualche informazione in più la condivideremo personalmente e sui social media».

Naturalmente il modello Milano significa rimettere in piedi una coalizione allargata che comprenda, oltre Forza Italia, anche Lega, Fratelli d'Italia, Ncd e centristi vari. Operazione complessa perché alfaniani e salviniani sono come il gatto col topo e permangono i rispettivi veti incrociati. Se è vero che tra Berlusconi e Salvini resta il gelo, è vero anche che c'è un pezzo di Lega (quello di Maroni, Bossi e Calderoli, ndr) con cui il Cavaliere continua a dialogare.

Ma Salvini, sull'ipotesi Parisi, fa già intravvedere il pollice verso. Il nodo è anche lì, il rapporto tra centristi e salviniani. Alfano, dal canto suo, è disposto a tornare nel centrodestra ma senza lasciare il governo di centrosinistra e mette già i suoi paletti chiedendo le primarie.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica