Ecco il razzismo della sinistra: bruciata la bandiera della Lega

In piazza a Milano il corteo pro migranti: sfilano centri sociali e stranieri. cartelloni di minaccia contro Salvini: "La pacchia è finita, ci vediamo a Pontida"

Ecco il razzismo della sinistra: bruciata la bandiera della Lega

A Milano sfila il coreto dell'intolleranza. Altro che manifestazione contro il razzismo, la cavalcata della sinistra in piazza a Milano dopo la morte di Soumaila Sacko, il migrante maliano ucciso in provincia di Vibo Valentia il 2 giugno scorso, si trasforma in una crociata (razzista) contro Matteo Salvini e la Lega. Il sodalizio tra collettivi, associazioni rosse e immigrati ha mostrato il volto più cupo e violento della sinistra. Intonando minacciosi "Salvini, la pacchia è finita, ci vediamo a Pontida" (guarda il video), ha bruciato una bandiera del Carroccio inaugurando così una nuova stagione di odio.

Niente di nuovo a Milano. Quando sfilano insieme collettivi e immigrati, l'obiettivo è sempre lo stesso. E se nel mentre l'obiettivo è anche diventato ministro degli Interni, ovvero l'uomo al governo che deve gestire l'emergenza sbarchi, i toni si fanno molto più violenti del solito. Salvini è abituato a non aver vita facile con i centri sociali. "La Lega ha sempre espresso le proprie idee democraticamente e sempre pacificamente - fa notare Roberto Calderoli - noi leghisti, invece, da tre decenni subiamo continue aggressioni dai democratici e pacifisti ragazzi dei centri sociali". In più di un'occasione gli antagonisti hanno, infatti, provato a mettergli il bavaglio attaccando i palchi dove il leader del Carroccio avrebbe dovuto tenere il proprio comizio. "Mi danno solo più forza", ha sempre risposto Salvini. Ma le minacce che oggi sono stati lanciati dalle vie del centro storico di Milano sono a dir poco inquietanti. I collettivi hanno fatto girare tra le mani dei manifestanti un volantino contro il governo Conte che recitava più o meno così: "Basta morti per mano razzista. Solidarietà proletaria con i nostri fratelli di classe. Fermare la mano del governo fascio-razzista Salvini-Di Maio".

In mezzo al corteo di oggi era quello di Salvini il nome più pronunciato dai manifestanti (guarda la gallery). Un immigrato africano, sventolando un quotidiano in faccia a un fotografo, puntava il dito indice contro il volto del leader leghista immortalato in prima pagina. Come a dire che l'obiettivo ora è lui. "Salvini, la pacchia è finita, ci vediamo a Pontida", si leggeva invece sullo striscione portato in piazza dai centri sociali. Un altro ancora, invece, inveiva: "Lega e Salvini assassini". "Per i cretini senza idee - ribatte Paolo Grimoldi - l'unica via per avere risalto sono gli insulti e le violenze". Al termine del corteo non rimane altro se non la bandiera della Lega fatta a brandelli. È l'immagine dell'odio rosso che adesso ha individuato il suo nuovo nemico da contrastare con ogni mezzo.

"E io gli rispondo con un bacione - scrive Salvini su Facebook - siate sereni, siate tranquilli, abbiate una vita, non state tutto il giorno a rosicare a pensare alla Lega, a Salvini xenofobo, razzista, fascista. Giudicheranno gli italiani dai fatti".

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