Italia Paese dell'anno, questa la conclusione alla quale è giunta la rivista britannica The Economist che, come consuetudine, arrivati al mese di dicembre tira le fila su quanto accaduto nel mondo negli ultimi 12 mesi. Il premio di nazione più virtuosa, questa volta, è incredibilmente andato all'Italia guidata da Mario Draghi. L'ex presidente della Bce, infatti, è stato largamente acclamato da coloro che si sono occupati della scelta relativa al miglior Paese dell'anno.
Dopo aver spesso e volentieri criticato lo Stivale, come ammesso dagli stessi autori di The Economist, adesso è giunto il momento di rivalutare il Paese, perché "quest'anno l'Italia è cambiata". E larga parte del merito, secondo la rivista, va a Mario Draghi, "un premier competente e rispettato a livello internazionale". Una vera e propria incoronazione tutta britannica, dunque, nei confronti dell'attuale presidente del Consiglio italiano.
"Un'ampia maggioranza dei politici ha seppellito le proprie divergenze per sostenere un programma di profonda riforma che dovrebbe significare che l'Italia ottiene i fondi a cui ha diritto nell'ambito del piano di ripresa post pandemia dell'Ue", si legge ancora nell'articolo, come riportato da agenzia Nova. E ancora: "Il tasso di vaccinazione contro il Covid in Italia è tra i più elevati d'Europa. E dopo un 2020 difficile, la sua economia si sta riprendendo più rapidamente di quelle di Francia o Germania".
C'è grande entusiasmo, quindi, da parte del The Economist, che tuttavia teme che nei prossimi mesi questa "insolita esplosione di governance" possa andare a perdersi, magari con la scelta dei politici di eleggere Mario Draghi presidente della Repubblica. Insomma, anche la rivista britannica invita a lasciare l'ex governatore della Bce nel ruolo da lui occupato adesso. Il timore, infatti, è che in caso di ascesa al Quirinale, al suo posto, come presidente del Consiglio dei ministri, potrebbe arrivare "un primo ministro meno competente".
"A causa della debolezza dei suoi governanti, gli italiani nel 2019 erano più poveri rispetto al 2000.
Ma quest'anno l'Italia è cambiata", ribadisce la rivista, che afferma di aver deciso di premiare il nostro Paese non per i calciatori o per le pop star, ma proprio per la politica. "È difficile negare che l'Italia di oggi sia un posto migliore di quanto non fosse nel dicembre del 2020 e per questo è il nostro Paese dell'anno. Auguroni!".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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