Gli effetti del blitz a Belgorod. Putin: "Momenti difficili"

Shoigu esulta: "Terroristi sconfitti", il bilancio è di un morto e 13 feriti. Lo sprint Usa per produrre gli F-16

Gli effetti del blitz a Belgorod. Putin: "Momenti difficili"
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A Greenville, nel South Carolina, il colosso aerospaziale statunitense Lockheed Martin accelera la produzione di aerei da combattimento F-16. «Stiamo lavorando senza sosta per rifornire i Paesi che decideranno di effettuare trasferimenti a terze parti per aiutare l'Ucraina nell'attuale conflitto», spiega il direttore operativo Frank St. John. Le parole del manager americano arrivano nel giorno in cui l'alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, ha annunciato l'inizio dell'addestramento dei piloti, anche se la notizia non è stata totalmente confermata. «È un passo importante. Attrezzeremo l'Ucraina con gli strumenti necessari perché possa difendersi in modo efficace il prima possibile. A piccole dosi servirebbe solo a prolungare la guerra». Dal Cremlino il portavoce Peskov è convinto che neppure i jet della Nato «cambieranno in maniera sostanziale la situazione sul terreno», mentre l'ex presidente russo, Dmitry Medvedev, se ne esce con una delle sue solite frasi a effetto: «Più l'Occidente fornirà armi distruttive all'Ucraina, più diventerà probabile uno scenario da apocalisse nucleare». Più prosaicamente Putin dice che «la Russia sta passando momenti difficili, ma ciò porterà a un forte consolidamento».

Bruxelles ha dato il via libera a una nuova tranche di aiuti da 1,5 miliardi di euro. Si tratta della quarta parte erogata nell'ambito del pacchetto di assistenza macro-finanziaria da 18 miliardi messo in campo. Sono stati consegnati inoltre 1.300 missili e 220mila munizioni d'artiglieria. Nonostante le parole di Borrell, ci vorrà forse tutta l'estate prima che l'aviazione di Kiev possa utilizzare gli F-16. Alcuni analisti spostano addirittura la data a ottobre. L'addestramento dei piloti, che dovrebbe avvenire in Polonia, è iniziato soltanto con le nozioni teoriche, per la pratica il ministro della Difesa danese Poulsen parla di luglio. Un altro problema da risolvere è l'individuazione di officine per la riparazione e la messa a punto dei caccia. Non essendo possibile in Ucraina, per via dei raid russi, toccherà alla Nato selezionare hangar sicuri. Polonia e Paesi Bassi hanno già dato la loro disponibilità, se non altro per questioni logistiche. I Paesi Bassi, come sottolineato da Yuriy Sak, consigliere del ministro della Difesa ucraino Reznikov, saranno tra l'altro la prima nazione a trasferire 12 dei 24 esemplari di F-16 provenienti dagli stabilimenti della Lockheed. Kiev non vede l'ora di far partire la controffensiva. «Inizierà presto - dice il capo dell'intelligence militare di Kiev Budanov - potrebbe durare a lungo e essere attraversata da periodi prolungati di combattimenti pesanti».

Intanto il ministero della Difesa di Mosca Shoigu ha annunciato che «Freedom for Russia Legion», i nazionalisti che si sono infiltrati dall'Ucraina nella regione russa di Belgorod sono stati bloccati e sconfitti e ha aggiunto che «più di 70 terroristi sono stati eliminati e il resto ricacciato in territorio ucraino». Per Kiev tuttavia l'assalto dei partigiani non sarà l'ultimo caso di ribellione all'interno della Russia. E gli stessi miliziani di Freedom, attraverso Telegram, parlano di vittoria: «Abbiamo smilitarizzato una compagnia motorizzata e distrutto diverse unità dei loro veicoli blindati. Presto vi mostreremo i video». Il bilancio ufficiale parla di un morto e 13 feriti.

Altro fronte caldo è quello di Bakhmut. Secondo il portavoce del gruppo orientale delle Forze armate Cherevaty la partita non è ancora persa. E sul ritiro della Wagner, previsto per domani, ritiene che «Prigozhin è desideroso di andarsene per salvare ciò che resta del suo staff e della sua reputazione. Il prossimo passo sarà una sanguinosa disfatta».

Prigozhin risponde spiegando che «oltre 10mila persone si arruolano nella Wagner ogni mese, non c'è alcuno sfinimento delle nostre forze». Il 454° giorno di combattimenti è stato caratterizzato dal blitz di Zelensky che ha visitato la prima linea del fronte di Vugledar-Marinka (Donetsk), per festeggiare con le truppe la giornata del Corpo dei Marines.

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