Il Pd vede le elezioni e trema: il centrodestra a un passo dal 50%

Con nuova legge e taglio dei parlamentari andrebbero 225 deputati a Lega, FdI e FI. Ecco perché non si va alle urne

Il Pd vede le elezioni e trema: il centrodestra a un passo dal 50%

Elezioni sempre più lontane per un semplice motivo: il centrodestra sbancherebbe e il centrosinistra ha paura. Come sottolineato dagli ultimi sondaggi, se si votasse oggi, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia avrebbero il controllo della Camera dei deputati, con ben 225 seggi su 400, il totale dopo il taglio deciso dal referendum.

Il Centrodestra al 48%

A dirlo sono le simulazioni elaborate dall’Istituto Demopolis per Libero. Le percentuali non lasciano spazi a dubbi o interpretazioni diverse. E per i sostenitori del premier Conte resterebbero invece 164 poltrone, e ne mancherebbero 37 per arrivare ai 201 che assicurano il controllo dell’assemblea. La coalizione di centrodestra, se si andasse adesso alle urne sbancherebbe. E precisamente, come si legge nella simulazione, la Lega sarebbe primo partito con il 23%, Fratelli d’Italia otterrebbe invece il 17% e Forza Italia l’8%. Il centrosinistra vedrebbe invece il Partito democratico che si attesta al 20,8% , il Movimento 5 Stelle al 15,5% e la sinistra di LeU al 3,7%.

Secondo le intenzioni di voto quindi la coalizione di centrodestra arriverebbe a un totale di 48%. Questo è quanto emerge dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, che ha misurato il peso dei partiti nei giorni più caldi della crisi di Governo. Nel conteggio, come previsto dalla legge elettorale in vigore, il Rosatellum, sono state tolte le forze politiche che non riescono ad arrivare al 3% dei consensi. Come per esempio Italia viva al 2,6% e Azione di Carlo Calenda con 2,8%. Entrambe sarebbero tagliate fuori dal Parlamento.

L'attribuzione dei seggi

Demopolis ha realizzato anche una simulazione sull’attribuzione dei seggi con il Rosatellum nella nuova Camera a 400 nell’ipotesi di un ritorno alle urne. Ampia maggioranza per il centrodestra a Montecitorio: 225 seggi contro i 164 che andrebbero ai partiti che sostengono oggi il governo Conte. A conti fatti il centrodestra riuscirebbe a conquistare i due terzi dei 147 collegi assegnati nella quota uninominale. La Lega, primo partito, si porterebbe a casa ben 108 seggi sui 225 della coalizione. A Fratelli d’Italia 75 e a Forza Italia 38. Quattro posti per le liste minori. Per quanto invece riguarda il centrosinistra giallorosso, al Pd andrebbero 83 scranni, al M5S 60, a LeU 16 e cinque restanti per le forze minori.

Naturalmente, lo scenario sarebbe parzialmente diverso se si andasse a votare con una legge elettorale proporzionale. La partita sarebbe meno sicura. Da qui si capisce perché Giuseppe Conte spinga per modificare il più presto possibile la legge elettorale.

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