La vittoria del centrodestra alle Regionali è possibile e porterà un cambiamento nel quadro politico. Di questo ne è assolutamente sicuro Antonio Tajani, vicepresidente di Fi, che ha spiegato le ragioni del suo ottimismo nel corso del Meeting di Rimini dove ha partecipato all’incontro "Il Parlmento serve ancora?"."Credo che certamente ci sarà un cambiamento. Credo che ci saranno più Regioni governate dal centrodestra, che Regioni governate dal centrosinistra rispetto ad oggi", ha affermato l’esponente azzurro.
Di un rinvio delle elezioni di settembre a causa dell’aumento di contagi da coronavirus, come si vocifera da qualche giorno, Tajani non ne vuole sapere. Conversando con i giornalisti, l’azzurro ha sottolineato che "sarebbe un errore non andare a votare, bisogna andare a votare e poi rispettare le regole come indossare la mascherina e lavarsi le mani. Forse bisognava muoversi meglio".
Il vicepresidente di Fi ha rilanciato il ruolo del partito nel nostro Paese e nella Ue affermando che "noi siamo moderati, siamo più europeisti. Siamo diversi dai nostri alleati, ma il centrodestra ha dimostrato di essere unito. Noi come Fi rappresentiamo un elemento di garanzia. Siamo una forza di garanzia".
Uno dei temi che dividono azzurri da Lega e Fdi è quello relativo al Mes, il meccanismo europeo di stabilità. Ma Tajani, oltre a confermare la posizione chiara di Fi, si mostra fiducioso in un dialogo costruttivo con gli alleati che possa portare ad un cambio di valutazioni da parte di Salvini e Meloni."Sono assolutamente favorevole all'utilizzo del Mes. Un possibile ritorno del coronavirus, una seconda ondata deve metterci in guardia perché il Mes può permettere di avere delle strutture sanitarie all'altezza della situazione", ha spiegato l’azzurro durante la conferenza stampa. "Il Mes non è dogma di fede- ha continuato-: è una questione contabile. Se io devo acquistare una casa e accendere un mutuo mi rivolgo a 3-4 banche. Chi mi dà le condizioni più vantaggiose? Vado da quella. C'è, da parte dello Stato, la possibilità di sottoscrivere un patto molto chiaro. Faremo di tutto per convincere gli alleati che non è una questione di fede, ma una questione contabile: è scegliere una banca piuttosto che un'altra...".
Tajani poi ha criticato il governo per come ha gestito la fase successiva al lockdown, soprattutto sulle scuole. Il rientro in classe degli studenti a settembre è ancora avvolto dal mistero. Non si sa come avverrà e quali regole dovranno seguire bambini e giovani. "Mi pare che il governo si sia mosso con ritardo e c'è una carenza organizzativa. Per quanto riguarda la scuola noi abbiamo proposto fin dall'inizio di trovare un accordo con le scuole paritarie", ha dichiarato il vicepresidente azzurro che ha insistito sul fatto che un accordo permetterebbe "allo Stato di poter utilizzare anche le scuole non statali in modo d'avere il distanziamento necessario". "Le scuole paritarie - ha aggiunto - sono disponibili, visto che rendono anche un servizio pubblico. Non capisco perché il governo non voglia arrivare a un accordo a meno che non ci sia un pregiudizio contrario alle scuole paritarie.
Ma mi sembra veramente privo di senso, io credo che sia giusto invece trovare un accordo con queste scuole". Secondo Tajani per superare gli ostacoli si potrebbero fare delle convenzioni, "alcuni istituti si erano già offerti di farle".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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