"È emergenza di Stato. Le donne perseguitate devono avere la scorta"

La responsabile Pari opportunità della Lega: "Il codice rosso è una normativa rivoluzionaria, ma bisogna fare di più"

"È emergenza di Stato. Le donne perseguitate devono avere la scorta"

Una strage di Stato. Il femminicidio ha assunto i connotati di un'emergenza sociale. Non c'è settimana nella quale non si contino stragi familiari o delitti passionali, dove le vittime sono anche i bimbi. Quasi sempre omicidi che avrebbero potuto essere evitati. Gli ultimi casi a Sassuolo e Vetralla. Da inizio anno si sono verificati 103 femminicidi (uno ogni 3 giorni), i quali sono stati preceduti quasi tutti da atti persecutori denunciati. L'onorevole Laura Ravetto, responsabile Pari opportunità della Lega, è la prima firmataria di una proposta di legge che chiede di ampliare la possibilità di ottenere la scorta anche ai reati di tipo persecutorio.

Onorevole Ravetto, in quale contesto nasce la sua proposta?

«Ormai la violenza di genere è un'emergenza di Stato. Ed è lo Stato che deve farsene carico. Dal Nord al Sud la scia di sangue è impressionante. È un problema di sicurezza che il ministro Lamorgese deve affrontare subito. Le donne che denunciano hanno diritto ad una scorta. Devono sentirsi tutelate dallo Stato. Abbiamo già una normativa rivoluzionaria voluta dalla ministra Bongiorno che è il codice rosso. Ora dobbiamo fornire più strumenti per la sua attuazione».

Del tipo?

«Chi è il soggetto che dopo una denuncia protegge queste donne dal loro persecutore? Le forze dell'ordine. Per cui la mia domanda è: se la donna che ha sporto quelle denunce avesse avuto un agente di protezione sarebbe stata uccisa?».

Oggi lo Stato che fa?

«La donna vittima di persecuzioni viene allontanata dalla sua città, messa in case rifugio, nascosta. Io vorrei ribaltare il concetto: a nascondersi deve essere il persecutore, che dovrebbe essere accerchiato e le donne protette nel loro contesto sociale».

Come?

«Nella mia proposta di legge chiedo di modificare l'articolo 1 del decreto-legge 83 del 6 maggio 2002 che individua le categorie di pericoli che danno diritto ad una scorta. Vorrei che a quella lista fossero aggiunti anche gli atti persecutori. Il che non significa dare la scorta a chiunque abbia sporto una denuncia per stalking, ma la possibilità di valutare caso per caso».

Non costerebbe troppo?

«Sa quanto ci costa a livello europeo la violenza di genere? 290 miliardi annui contro i 250 miliardi della corruzione e i 110 del crimine organizzato. Il ministro Lamorgese dovrebbe rimediare ai tagli ingiustificati alle forze dell'ordine fatti dai governi precedenti a cui ha ovviato solo il ministro Salvini».

La sua proposta è, dunque, di difficile attuazione?

«Oggi lo Stato spende 250 milioni annui per dare la scorta a 600 soggetti. Con tutto il rispetto ma non vedo questa gran strage di giornalisti e politici, invece la vedo di donne».

Forse proprio perché sono sotto scorta?

«Non dico che vadano tolte le scorte alla casta. Ma dovrebbe essere una vera protezione non uno status symbol o un autista personale».

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