Ex militare uccide la moglie. Poi si lancia dal terzo piano

Omicidio-suicidio: l'uomo era un carabiniere in pensione. Sul corpo della donna numerose ferite

Ex militare uccide la moglie. Poi si lancia dal terzo piano

Si è lanciato nel vuoto in pieno giorno. Paolo Ianniello non ce la faceva più a sostenere il peso della sua esistenza, ma prima di andarsene ha ucciso la moglie.

L'omicidio-suicidio ieri ha sconvolto Velletri, splendida località dei Castelli Romani. È avvenuto poco dopo le 10 quando alcuni testimoni hanno visto l'uomo, 72 anni, ex carabiniere in pensione, scavalcare lo stipite della finestra e finire sull'asfalto. Poco prima la vittima aveva aperto la finestra al terzo piano della sua abitazione in via Matteotti e si era lasciato cadere.

Immediato l'allarme dato dai vicini di casa, che si sono precipitati in strada per capire cosa stesse accadendo. Quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto hanno provato a rianimare Paolo. Poi la folle corsa dell'ambulanza verso l'ospedale, ma era già troppo tardi e l'anziano è morto poco dopo essere arrivato in pronto soccorso. I carabinieri della compagnia di Velletri e del Nucleo investigativo di Frascati, nel frattempo, sono saliti al terzo piano, per effettuare i rilievi di rito e per capire se in casa del 72enne ci fosse qualcuno che potesse dare un senso a quel suicidio. Ma lì hanno trovato un'agghiacciante sorpresa. Davanti all'ingresso di casa, alla fine di un piccolo corridoio, a terra c'era il cadavere di Lucia Masimo, 70 anni, la moglie dell'ex carabiniere.

Era stata massacrata con un martello o un cacciavite o forse un vaso di ceramica che è stato ritrovato rotto sul pavimento. L'arma usata non è ancora stata accertata, ma di colpi la poveretta ne ha ricevuti molti. Secondo i militari, però, non stava cercando di fuggire verso la porta per guadagnare una via di uscita da quella follia. Probabilmente è stata sorpresa dall'uomo, con cui aveva condiviso una vita e con cui aveva messo al mondo cinque figli.

I vicini di casa e i figli hanno raccontato che tra i due non c'erano contrasti o liti violente. Nessuno li sentiva mai discutere. «Erano brave persone - racconta un barista - sembra che tutto tra loro andasse bene. Lui sembrava un po' triste, ma chi non ha problemi?» Invece da tempo la malattia dell'anima si era impadronita di Paolo. L'uomo era caduto in un profondo stato depressivo ed era in cura da uno psicologo. La moglie per tanto tempo aveva lottato contro un male brutto ma alla fine era guarita. Lui, invece, forse logorato anche da questo periodo era caduto ancora di più in quello stato depressivo.

Nell'appartamento la scientifica e i militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno eseguito i rilievi di rito e hanno sequestrato gli oggetti che il marito potrebbe aver utilizzato per massacrare la donna. A questo punto resta solo da stabilire la dinamica del delitto e ci si interroga per capire se, prima di ieri, ci fosse qualche segnale evidente che potesse preannunciare l'imminente tragedia.

«Esprimo cordoglio a nome della città di Velletri per i drammatici fatti accaduti questa mattina - ha dichiarato il sindaco Olrando Pocci -. Due morti che gravano sulla nostra comunità attonita per il dolore.

Le responsabilità, oltre l'evidente femminicidio, saranno definite dalla magistratura. Le prime notizie fanno emergere un quadro di sofferenza e di malattia che probabikmente avremmo dovuto proteggere con maggiore impegno da oarte di tutte le istituzioni».

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