Il caro-carburante diventa materiale d'inchiesta. La Procura di Roma, infatti, ha aperto un fascicolo. Al momento il procedimento è senza indagati o ipotesi di reato. Lo scopo è quello di verificare le ragioni di questo aumento e individuare eventuali responsabilità. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza.
L'aumento dei carburanti è arrivato sotto forma di interrogazione parlamentare anche alla Commissione europea. A firmarla è l'eurodeputato Silvio Berlusconi (foto). Il leader di Forza Italia sollecita i vertici dell'Unione europea a prendere provvedimenti. «Ho chiesto con un'interrogazione alla Commissione europea - spiega Berlusconi - se intende inserire un'aliquota massima di accisa da applicare a ogni Stato membro. Ho anche chiesto quali misure intende adottare per compensare gli Stati membri più colpiti dalle mancate importazioni petrolifere dalla Russia e se intende adottare, come mi auguro, un meccanismo unico europeo di negoziazione delle principali materie prime».
Il leader azzurro sgrana dati tutt'altro che rassicuranti. «I prezzi della benzina e del gasolio hanno raggiunto record storici in Unione europea. In Italia hanno raggiunto rispettivamente i 2,2 e 2,1 euro per litro, con un aumento in un anno di 70 centesimi, il 50% in più. La tassazione italiana pesa per la metà del prezzo totale a litro, con un'accisa di 63 centesimi sul gasolio e 73 sulla benzina. A questo va sommata l'Iva al 22%. Per questo, oggi, 70mila mezzi pesanti, non potendo far fronte ai rincari, sono rimasti fermi, mettendo a rischio i rifornimenti di generi alimentari». E il classico effetto domino che condiziona pesantemente l'andamento di tutta l'economia anche in Paesi lontani dal teatro di guerra.
L'iniziativa della Procura è stata accolta con favore dal mondo della politica, già scosso dalle parole del ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani. Sabato questi aveva lanciato un'accusa pesante alle compagnie petrolifere parlando apertamente di «truffa» e di aumenti immotivati». È ampio il fronte politico che chiede al governo di intervenire (anche solo temporaneamente sulle accise): da Calenda ai Cinquestelle, dalla Lega a Forza Italia.
«Anche in una crisi drammatica come questa le ricette liberali continuano a essere quelle più giuste - spiega l'azzurro Alessandro Cattaneo - Da giorni Forza Italia suggerisce di agire sull'Iva a invarianza di gettito, tagliando dalle accise le maggiori entrate Iva causate dall'incremento del costo dei prodotti dell'energia. Ciò comporterebbe un risparmio medio immediato intorno al 20 centesimi al litro».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.