La firma per i sei referendum della Giustizia annunciata ieri da Marta Fascina, la deputata di Forza Italia da qualche tempo compagna di Silvio Berlusconi, conferma l'impegno degli azzurri nella battaglia per una riforma che cambi in maniera incisiva la gestione dei processi e la magistratura italiana.
«Oggi - ha scritto la Fascina sulla sua pagina Facebook - ho firmato i sei quesiti referendari per una giustizia più giusta, veloce, efficiente, garantista. È necessario tornare ad un sistema giudiziario che, in adesione al dettato costituzionale, metta al centro il cittadino, le sue tutele e garanzie». La firma della Fascina assume un significato importante.
Il partito di Silvio Berlusconi, infatti, non si è solo impegnato per appoggiare Lega e Radicali nella sottoscrizione, ma come spiega il senatore Maurizio Gasparri, decano degli azzurri, «è antesignano di questa battaglia».
Il politico di Forza Italia chiarisce: «Io sono uno dei promotori delle raccolte di firme. Le abbiamo già fatte a Roma, Milano, Napoli, Bergamo e dopo Ferragosto riprenderemo un po' in tutta Italia». Tiene quindi a dire: «Benvenuti a tutti coloro che scoprono quel che Forza Italia pratica e predica da anni: la necessità di riformare la Giustizia. Benvenuti, ben arrivati. Benissimo le raccolte di firme per i referendum. Noi, però, su questi temi siamo antesignani, siamo martiri».
E ricorda: «Silvio Berlusconi è il protomartire di questa persecuzione giudiziaria per cui ha pagato molto e per quanto riguarda i referendum noi in tante città abbiamo assunto iniziative nelle scorse settimane. Siamo docenti e non discenti su questi temi. Mi fa piacere - continua - che oggi sia un patrimonio diffuso. Ma noi di separazione delle carriere, di riforma della Giustizia in senso globale, di tutte queste cose parliamo da tempo immemorabile e abbiamo anche pagato conseguenze dolorose alle persecuzioni giudiziarie subite».
Poi la stoccata: «Palamara è meglio che vada in tribunale a parlare che a Primavalle a candidarsi. Se qualcuno del centrodestra è pronto a fare di Palamara il suo candidato, noi no. Io che sono il coordinatore romano di Forza Italia lo escludo al mille per cento».
Lo scorso 13 luglio, a largo dei Lombardi, nella Capitale, alla presenza anche del coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani e del ministro Renato Brunetta, molti esponenti del partito, tra cui lo stesso Gasparri, hanno firmato per i sei referendum e tanti altri se ne stanno aggiungendo in queste ore, aiutando così i promotori a raggiungere il milione di firme auspicato da Matteo Salvini.
«Siamo felici - conclude il senatore - di questa conversione alla riforma della Giustizia che noi stiamo tentando di fare da alcuni lustri con scarsa fortuna e speriamo che il referendum ci
aiuti». Con il contributo di Forza Italia, scesa in campo convintamente proprio perché questo è uno dei temi portanti della politica del partito, i sei quesiti hanno ancor più possibilità di essere presi sul serio dalla gente.
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