Ancora uno scontro a distanza tra Enrico Letta e i renziani. Si tratta evidentemente di due mondi che, dopo il fallimento del sogno del campo largo, non sono affatto destinati ad avere un percorso comune. Almeno con questi vertici. Perché il segretario del Partito democratico e Matteo Renzi non fanno altro che battibeccare, lanciandosi frecciatine e sferzandosi a vicenda a causa attriti personali del passato non ancora digeriti.
L'offensiva di Letta
Letta anche in questi ultimi giorni di campagna elettorale ha deciso di attaccare frontalmente l'ex sindaco di Firenze. Intervenuto nel corso di un'iniziativa elettorale a Livorno, il numero uno del Pd ha replicato agli sfottò per il suo sventurato bus elettrico e ha tirato in ballo Renzi senza però citarlo direttamente: "Meglio un pisano che gira con il bus elettrico in campagna elettorale rispetto a un fiorentino che la fa con i jet privati".
La risposta di Bonifazi
La stoccata di Letta è stata accolta con irritazione dalla galassia di Italia Viva, che subito dopo ha voluto replicare alle dichiarazioni del segretario del Partito democratico. A farlo ci ha pensato il senatore Francesco Bonifazi, che ha accusato Letta di essere "ossessionato dall'odio personale". Bonifazi ha affidato al proprio profilo Twitter la sua risposta: "Anche a Livorno attacca Renzi e i fiorentini. Ormai è un caso particolare. A Pisa attacca i livornesi. A Livorno i fiorentini. Fortuna che la settimana prossima torna a Parigi".
Letta è ossessionato dall’odio personale: anche a Livorno attacca Renzi e i fiorentini. Ormai è un caso particolare. A Pisa attacca i livornesi. A Livorno i fiorentini. Fortuna che la settimana prossima torna a Parigi
— Francesco Bonifazi (@FrancescoBonif1) September 21, 2022
L'affondo di Renzi
In effetti dagli ambienti di Italia Viva la sensazione è che, subito dopo il voto, Enrico Letta possa meditare le dimissioni. Un passo indietro che, eventualmente, sarebbe la conseguenza di un'ipotetica disfatta elettorale del Pd. Comunque lo stesso Matteo Renzi non ci ha pensato due volte e ha rincarato la dose contro il suo avversario politico: "O il Pd sta con noi o con i 5 Stelle. Ci dicano cosa intendono fare. Non tanto Letta che la settimana prossima va a casa...".
Il leader di Italia Viva ha infine rigettato al mittente l'accusa di voler distruggere il Partito democratico insieme a Carlo Calenda e Giuseppe Conte: "No caro Enrico,
fai tutto da solo. Hai proposto di aumentare le tasse, una follia. Abbiamo tasse più alte della media europea. Non è che cambiano idea, ormai possono cambiare nome in M5S... Sono il loro generico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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