Ancora un'altra epurazione. Ancora una volta chi contesta i capi sardine viene messo da parte: epurato. Lo scenario si è ripetuto a Napoli. Erano passati solo pochi giorni dalla cacciata della sardina lucana colpevole di aver urlato in faccia a Santori il suo dissenso. Ora è il turno del pesciolino partenopeo. Infatti a pagare le conseguenze del disastroso flop di piazza Dante di qualche sera fa è stato Bruno Martirani, leader delle sardine di Napoli. Il raduno annunciato da Mattia Santorio è stato l'esatta fotocopia di quello di Scampia: quattro gatti in piazza con in mano qualche cartellone a forma di pesce. Poche ore dopo la manifestazione, è arrivata la sentenza su WhatsApp: espulso. E così lo stesso Martirani ha deciso di sfogarsi e a ilMessaggero.it ha voluto raccontare cosa accade a chi non condivide le idee di Santori: "Anziché fare interviste, bisognerebbe chiedersi il perché di questi flop e perché questo fenomeno qui non attecchisce".
Martirani è un fiume in piena e non lascia spazio a ripensamenti, nella testa della sardina si fa spazio l'odio per quei compagni di avventura che lo hanno defenestrato: "Arrivato a casa ho scoperto che i burattini napoletani di Santori e friends mi avevano cancellato dalle chat interne e dalla gestione della pagina e del gruppo Facebook che, tra le varie cose, avevo creato personalmente". E a questo punto, ormai fuori dal radar di Santori, Martirani di fatto denuncia tutto quello che non funziona all'interno di questo movimento nato in chiave anti-Salvini, passato a far da stampella al Pd e ridotto a sit in di poche decine di persone: "Il fallimento di questi eventi calati dall'alto dimostra che il rapporto con il territorio è fondamentale. Napoli è un laboratorio politico che negli anni ha prodotto tanti esperimenti partiti dal basso. I "vertici" delle Sardine dovrebbero chiedersi perché qui al sud non attecchiscono. I bolognesi hanno il merito di aver inventato le piazze, ora si stanno interrogando sulla forma. Bisogna mettere i territori al centro del discorso, evitando uscite come quella sull'Erasmus". Ma l'attacco più duro arriva nel finale della suo sfogo. Martirani alza il velo su cosa c'è davvero dietro questi pesciolini guidati da Santori: "È importante che tutti sappiano di fronte a cosa si trovano quando si parla di Sardine. La partecipazione e la democrazia sono molto lontane da questa storia.
Napoli non è Bologna, il Mezzogiorno non è l’Emilia. Il cambiamento, a maggior ragione dalle nostre parti, non potrà di certo partire da qui". Parole che suonano come una condanna senza appello per le sardine e soprattutto per Santori. Il finto democratico...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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