Jean-Marie Le Pen: "I moderati si faranno estremisti, l'Europa dorme su un vulcano"

Il fondatore del Fn: "Troppi musulmani nel nostro continente. Terrore e violenza finiranno per radicalizzare anche loro»

Jean-Marie Le Pen, attuale presidente onorario del Fronte Nazionale
Jean-Marie Le Pen, attuale presidente onorario del Fronte Nazionale

Jean-Marie Le Pen, che succede in Francia?

«Succede che abbiamo subìto un attentato. Criminale. Islamista. E che potevamo aspettarcelo, anzi dovevamo».

Cosa non ha funzionato?

«Quello che noi del Front National denunciamo da sempre: c'è un'offensiva generale dell'islamismo assetato di conquista e dove c'è resistenza contro l'islamismo ci sono morti».

È un attentato ai valori della Reppublica?

«Certo, un gruppo di giornalisti attaccato mentre svolge il proprio lavoro... E va ricordato che Charlie Hebdo è un giornale satirico, che non è fatto di finezza e moderazione. Ma è il suo stile. Ed è evidente che oggi è arrivato un avvertimento a tutti coloro che esprimono ostilità a questa sete di conquista».

L'islam è il pericolo numero uno in Francia oggi?

«C'è un legame tra l'islamismo e l'immigrazione massiccia. E la Francia, come l'Europa, ha lasciato entrare milioni di musulmani sul proprio territorio. Aggiungo che tutte le comunità che hanno conosciuto il terrorismo hanno finito per obbedirgli. Quello che viviamo è direttamente collegato a una guerra molto più estesa che si combatte già in Libia e in Siria».

Anche l'Europa è in guerra?

«L'Europa dorme. E dorme su un vulcano».

Che vuol dire?

«Vuol dire per esempio che il nostro governo non ha la misura della minaccia che pesa sulla sicurezza pubblica del suo popolo. Vi ricordate di Bisanzio? Quando era assediata, con le truppe musulmane che tagliavano le gole per strada, il consiglio municipale discuteva del sesso degli angeli».

Il governo ha liquidato i precedenti attentati come casi isolati. Ha sottovalutato?

«Certo, quando si vede montare una minaccia della gravità e della violenza dell'islamismo e si abbassano ogni anno le risorse destinate alla Difesa e alle forze di polizia, non ci si prepara alla guerra ma si fa il contrario. Dovevano prevedere. Invece non hanno previsto oppure non hanno voluto prevedere. E governare è prevedere. C'è invece una volontà permanente di minimizzare».

Forse non si voleva avvantaggiare il Front National?

«Ovvio, il pericolo più grave per loro non è l'islamismo ma il rischio di vittoria del FN. È evidente che quando si fa un errore madormale come questo, ci si espone a seri pericoli».

Il Fn è stato parecchio criticato per i rapporti con la Russia. Che ne pensa di quelli della Francia col Qatar?

«Noi abbiamo solo ricevuto un prestito da una banca. Il Qatar è uno dei motori finanziari dell'islamismo e guardo con grande diffidenza alle sue relazioni con la Francia. Si tratta di rapporti responsabilità dei governi precedenti, non solo di Hollande, ma del signor Sarkozy e di Chirac senza dubbio».

Come spiega l'arruolamente di giovani di nazionalità francese nelle fila dell'Isis?

«Ricordo l'atteggiamento incoerente del governo francese sulla Siria, quando Hollande dichiarava che il presidente Assad era il nemico numero uno. Perciò non mi stupisce vedere giovani combattere contro “il mostro” descritto dal nostro presidente».

Gli islamici moderati dovrebbero alzare la voce in questo momento?

«Si è moderati ma poi si può diventare estremisti sia per convinzione che per paura. Tutte le comunità che hanno a che fare col terrorismo finiscono prima o poi per obbedirgli. Finirà per farlo anche la comunità moderata, per paura sì: obbedire ai terroristi come in Algeria, lì la maggioranza ha vacillato contro la Francia sotto la minaccia delle violenze del Fln (Fronte di liberazione nazionale, ndr ). È un'esperienza che ho vissuto».

L'intera Europa deve rivedere le proprie politiche?

«Noi diciamo che l'immigrazione massiccia e l'abbassamento dei budget militari e della polizia espongono tutti, Francia ed Europa, a rischi gravi».

E l'Italia?

«Anche l'Italia, certo. Ma il vostro è un Paese di passaggio, lasciate entrare gli immigrati ma sapete che non resteranno e lasciate correre».

Ha paura dopo l'attentato?

«La sola cosa di cui ho paura è che il cielo mi cada sulla testa».

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